F-Light, il Firenze Light Festival che dall’8 dicembre ha rivestito di luce gli spazi urbani fiorentini, con video-mapping, proiezioni, lightshow e installazioni artistiche, dopo aver illuminato alcune delle facciate dei luoghi simbolo della città, aver acceso gli alberi d’artista di Michelangelo Pistoletto, Mimmo Paladino e Domenico Bianchi in tre delle sue bellissime piazze e aver inaugurato l’installazione del collettivo artistico Claire Fontaine sopra ai portici del Museo Novecento, lunedì 21 dicembre ha inaugurato uno dei suoi appuntamenti più simbolici: “I FARI DELLA RESISTENZA. Fede Speranza Carità”.
“In questa fine anno così amara – ha dichiarato il sindaco Dario Nardella – vogliamo illuminare alcuni dei luoghi che più ci sono stati cari durante gli ultimi mesi, quei presidi sanitari dove eroicamente si sono salvate tante vite umane. Firenze, con queste luci, è vicina a tutti i medici, infermieri e operatori che si prodigano senza sosta per noi”.
Lunedì 21 dicembre dalle 17.00 alle 22.00, tre fasci luminosi, realizzati grazie alla collaborazione con Silfi Spa, sono stati proiettati verso il cielo. Installazioni luminose che sono partite simbolicamente da Piazza dell’Olio, dove si trova la colonna di San Zanobi, vicino al Battistero di Firenze; da Piazza della Repubblica, dove si trova la colonna dell’abbondanza; e da Piazza Brunelleschi, in prossimità dell’Ospedale di Santa Maria Nuova. Scie di luce che, direzionate verso il cielo, non possono non riportare alla mente i versi della Divina Commedia, suggerendo silenziosamente l’augurio che presto si possa uscire tutti “a riveder le stelle”.
A rinforzare questo sentimento l’illuminazione in verde, a cura di Silfi Spa, predisposta per le facciate dell’Ospedale di Santa Maria Nuova, del Poliambulatorio Territoriale Santa Rosa e del NIC – Nuovo ingresso Careggi. Una scelta cromatica che prende spunto dal colore distintivo della ASL di Firenze, e che traduce anche l’auspicio di poter tornare quanto prima all’interno della zona verde, in base alla gerarchia delle fasce di colore in cui il Paese è stato suddiviso per regolare il contenimento del contagio virale. Oltre, naturalmente, all’associazione automatica nell’immaginario collettivo alla speranza.
“Abbiamo necessità di simboli e di immagini per superare la sfera del quotidiano e del nostro io – ha dichiarato il direttore artistico di F-light, Sergio Risaliti – Abbiamo bisogno di immaginare altri spazi e trascendere il nostro tempo. Quest’anno per F-light abbiamo deciso di proiettare tre fasci luminosi verso il cielo. Accendere luci in momenti bui come quelli che stiamo vivendo vuol dire superare le paure e vincere ogni più cupa immaginazione. Dal cuore di Firenze s’innalzeranno tre raggi in segno di resistenza, a simboleggiare fede, speranza, carità. Li abbiamo voluti far partire da tre luoghi di grande significato civile e religioso, tre postazioni dove sopravvivono ideali e valori di cui sentiamo quanto mai necessità. La colonna di San Zanobi a fianco del Battistero, luogo di fondazione spirituale della città, dove sopravvive la memoria di un fatto miracoloso. E poi la Colonna dell’Abbondanza o della Dovizia, dove sorgeva l’antico mercato. Perché l’abbondanza sia sinonimo durante queste feste di solidarietà e generosità verso gli altri, i più deboli, gli indigenti. Infine l’Ospedale di Santa Maria Nova, il più antico di Firenze, luogo di cura e di speranza, in prima linea nella battaglia contro un nemico silenzioso e invisibile come il Covid19. La luce segnalerà anche altri Ospedali della nostra città, in segno di riconoscenza e di fiducia negli operatori sanitari, perché nessuno si senta solo in queste feste tra coloro che combattono ogni giorno da una parte e dall’altra contro la malattia”.