Italia popolo di santi, poeti e navigatori…ma anche artisti. Il 13 gennaio a Firenze apre la seconda galleria d’arte di Dantebus, il social network che dà visibilità a oltre 130.000 artisti emergenti attraverso gallerie d’arte online e offline, app tecnologiche e casa editrice.
Dantebus valorizza l’arte a 360 gradi: i poeti la fanno da padrone con il 35% del totale, seguono i pittori al 30%, i fotografi con il 25%, e i narratori con il 10%.
Quest’anno sono saliti a 132.418 gli aspiranti artisti tra emergenti e appassionati, 49,4% uomini e 50,6% donne, 40 anni di media, che si sono rivolti alla casa editrice, unica nel genere Dantebus dedicata agli artisti non professionisti.
Sono artisti che di lavoro fanno tutt’altro, dall’imprenditore all’operaio, dall’ AD all’impiegato, al giudice, al medico all’insegnante, al cuoco, ma nel tempo libero si dedicano all’arte con il desiderio di condividere quello che fanno esponendolo, provando a venderlo.
“Dantebus è l’unica realtà italiana che promuove a 360 gradi la cultura artistica di chi non è ancora famoso, ma desidera mettersi in evidenza e confrontarsi con il mercato, e mette a disposizione 30 professionisti che lavorano con grande passione per divulgare quest’arte nascosta – commenta Andrea Fusco, ideatore e CEO di Dantebus- Una parte dei servizi offerti è gratuita (social network, sito ed app per un anno, videopoesia e galleria 3D) ma altre parti hanno un costo vivo (recensione, stampa, correzione bozze, grafica, costi delle gallerie con un personale addetto ed un’apertura 7 giorni su 7) che viene coperto da un contributo che viene richiesto all’autore”.
Dal 2018, data di apertura della casa editrice Dantebus, sono stati pubblicati 815 libri e recensiti 5111 autori. Negli ultimi 3 anni, nella galleria Dantebus di via Margutta a Roma sono state organizzate mostre pittoriche e fotografiche che hanno visto come protagonisti 1120 pittori e 397 fotografi.
La nuova galleria sorgerà nel cuore della città: in via dello Studio, a due passi dal Duomo, per dare agli artisti selezionati una vetrina di grande importanza in termini di visibilità.
“Firenze è stata scelta non solo perché è la “culla” della lingua italiana e la città natale di Dante, poeta a cui si ispira l’intero progetto Dantebus che include tale nome proprio nella ragione sociale, ma anche perché si tratta di una città dal respiro internazionale che, ogni anno, conta milioni di visitatori assetati di arte – commenta Fusco -. La galleria nasce in un retail con tre vetrine su strada che appartiene a Palazzo Portinari Salvati. Non molti sanno che questo palazzo è stato realizzato, nella sua versione originaria dal papà di Beatrice, quella che fu la musa ispiratrice di Dante. Aprire una galleria Dantebus nel palazzo che appartenne a Beatrice è quasi come ricongiungere, simbolicamente, queste due figure di innamorati dopo ben 700 anni”.
“Dantebus apre la sua seconda galleria d’arte a seguito dell’incremento del numero di artisti (pittori e fotografi) che, attraverso i propri concorsi artistici, ha incontrato nel suo percorso – conclude Andrea Fusco Come la galleria di Roma, anche la galleria di Firenze sorge in un luogo importante: via dello Studio, a due passi dal Duomo. Questo per dare agli artisti selezionati una vetrina di grande importanza in termini di visibilità. La galleria di Firenze, come quella di Roma, sarà anche una libreria sui cui scaffali ci saranno i libri di poesia e narrativa, oltre che i cataloghi delle mostre. In un momento storico in cui le librerie non considerano i poeti e narratori contemporanei non noti (perché non hanno mercato), Dantebus apre appositamente delle gallerie/librerie per dare una occasione di divulgazione anche a chi scrive poesie e racconti, oggi, ma non è famoso”.