Oltre 6500 parole classificate una ad una sono questi i numeri di un’operazione mai fatta prima: lo studio di tutte le parole contenute nel Decameron l’opera più importante di Giovanni Boccaccio.
Questo è lo scopo del “VocaBO” il primo vocabolario online che analizzerà la lingua del grande autore del Trecento, padre della lingua e della letteratura italiana insieme a Dante e Petrarca che sarà svelato per la prima volta nel 2025, un modo importante di celebrare il 650° anniversario della morte di Boccaccio.
L’impresa è promossa dall’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio insieme all’Università per Stranieri di Siena in collaborazione con l’Istituto di Linguistica Computazionale del CNR – ILC “Antonio Zampolli” di Pisa e l’Accademia della Crusca.
Il progetto, iniziato alla fine del 2022, è diretto dalla presidente dell’Ente Boccaccio Giovanna Frosini, la caporedattrice è Veronica Ricotta, mentre le ricercatrici sono al momento Claudia Palmieri, assegnista, ed Ester Baldi, dottoranda; referente per il CNR-ILC è Cosimo Burgassi.
Un grande impegno, che si spera possa incrementarsi con nuovi ricercatori e nuove risorse, e che è rivolto a tutti: studenti, ricercatori, professori, insegnanti oppure semplici appassionati.
“Siamo di fronte ad un padre della lingua italiana – ha detto il presidente Eugenio Giani – il primo nella storia della letteratura che si è cimentato con un testo organico in prosa. Grazie all’iniziativa meritoria dell’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio con la creazione del Vocabolario digitale, per la prima volta avremo la lingua del Decameron digitalizzata e valorizzata. Si tratta di un progetto tale che vedrà un riconoscimento anche in Senato, dove sarà presentato fra pochi giorni grazie al senatore Dario Parrini, un risultato che dà la giusta importanza alla lungimiranza e all’impegno dell’Ente nazionale Boccaccio, degli studiosi e dei ricercatori che hanno lavorato strenuamente, e al nostro autore di cui nel 2025 cadranno i 650 anni dalla morte, anniversario che la Toscana sta già scaldando i motori per celebrare”.
L’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio
Ormai da tanti anni l’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio porta avanti un’intensa attività di ricerca scientifica, in collaborazione con Università e Istituzioni italiane ed estere, come la Scuola estiva e il Seminario internazionale per giovani ricercatori, nonché il Premio Tesi per tesi di Laurea e di Dottorato.
Rientra nelle finalità dell’Ente anche una importante attività didattica con le scuole del territorio, per divulgare la figura di Boccaccio attraverso molteplici iniziative. Tra queste, merita anticipare il progetto per la realizzazione di una audioguida “Casa Boccaccio 2.0” da parte delle classi II della scuola media di Certaldo, che sarà presentato in autunno.
Un programma molto nutrito, dunque, che ha al suo centro Casa Boccaccio a Certaldo, che ospita non solo mostre, convegni, lezioni e seminari, laboratori e visite guidate ma anche la lettura pubblica delle Novelle del Boccaccio un’attività che ha compiuto 18 anni e che si concluderà a dicembre con l’evento di commemorazione dell’anniversario della morte di Giovanni Boccaccio (21 dicembre 1375).
Da martedì 27 giugno fino a venerdì 30 giugno torna anche la “Scuola estiva” rivolta a giovani studiosi e dedicata all’opera di Boccaccio, tra le più accreditate a livello nazionale ed internazionale, che vede la partecipazione, tra i candidati ammessi, di uno studioso americano proveniente dall’Università di Harvard, Cambridge (Massachusetts), e di una studiosa giapponese dell’Università di Kyoto.
“Il progetto del VocaBO – ha sottolineato la presidente dell’Ente Boccaccio Giovanna Frosini – si qualifica come un progetto strategico dell’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio verso il centenario del 2025, e altri lo accompagneranno. Iniziato ancora sotto la presidenza di Stefano Zamponi, che lungamente ha guidato l’Ente con determinazione ed efficacia, si propone di potenziare il fronte della ricerca digitale, e di sostenere i giovani studiosi. Il “VocaBO” riconosce in Boccaccio il padre della prosa italiana, modello per tutta l’Europa, e ne indaga per la prima volta in modo sistematico il lessico e la lingua, inoltre può tenere conto della parte autografa del poeta, qualificando il “VocaBO” come un vero e proprio vocabolario d’autore”.