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A Becycle a Firenze in mostra la storica maglia gialla del Tour de France di Gino Bartali

Fino 28 giugno sarà possibile ammirare le maglie donate dal grande ciclista fiorentino alla chiesa di Santa Petronilla di Siena nello spazio “Casa Eroica”

La maglia gialla di Gino Bartali a Becycle - © Salvatore Bruno

Da oggi al 28 giugno, nei giorni che precedono la partenza del Tour de France da Firenze, all’interno della Stazione Leopolda nell’ambito della fiera sul mondo della bicicletta di Pitti Immagine “Becycle” è possibile ammirare tre maglie iconiche indossate da Gino Bartali, nello spazio “Casa Eroica”.

I cimeli di Gino Bartali a “Casa Eroica”

Protagonisti assoluti dello spazio allestito da Opera Laboratori sono i cimeli di Gino Bartali concessi in prestito dall’Arcidiocesi di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino. Si tratta di due maglie che il grande ciclista fiorentino ha indossato in un arco temporale di 14 anni: una maglia gialla da lui indossata nel 1938, anno in cui vinse il suo primo Tour de France; un’altra maglia gialla del 1948, anno della sua seconda vittoria nella Grande Boucle, nei giorni dell’attentato a Palmiro Togliatti.

Bartali aveva donato queste maglie – insieme a quella con cui divenne campione d’Italia nel 1952 – a don Bruno Franci, all’epoca parroco della chiesa di Santa Petronilla a Siena, con il quale aveva instaurato una salda amicizia. Nel luglio 1937 il sacerdote senese accorse a Marsiglia al capezzale del campione costretto al ritiro nel suo primo Tour de France. L’anno seguente, quando Bartali vinse il Tour de France, il campione donò al sacerdote una delle undici maglie gialle indossate nel suo primo trionfo.

Bartali si recava spesso a Siena a trovare l’amico sacerdote e a pregare nella sua chiesa. Vi si recò anche nel giugno del 1948 prima di partire per Parigi, promettendo di regalare all’amico un’altra maglia gialla in caso di successo finale. E così fece: Bartali tornò nella città del Palio lunedì 9 agosto per esaudire la promessa, regalando a don Bruno Franci la maglia indossata nella tappa conclusiva della manifestazione, la Roubaix-Parigi. Le maglie erano conservate nella chiesa di Santa Petronilla dove, con il trascorrere dei decenni, hanno inevitabilmente mostrato i segni del tempo e dell’usura. Da qui il delicato intervento di restauro che è stato curato da Carla Molin Pradel, responsabile tecnica del centro di restauro tessile di Opera Laboratori.

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