Per tutelare il grande patrimonio storico-artistico della città la Prefettura di Firenze ha sperimentato, insieme ai Vigili del Fuoco, l’utilizzo di un drone, con cui è stato monitorato lo stato dei monumenti che appartengono al Fec, il Fondo Edifici di Culto di proprietà del Ministero dell’Interno, come ad esempio le basiliche di Santa Croce e Santa Maria Novella, ma anche Santo Spirito, la chiesa del Carmine e quella di San Marco e il complesso monumentale di Vallombrosa.
Per la prima volta in Italia un drone è stato impiegato non un un’operazione di soccorso ma in un’azione preventiva di controllo e si è rivelato strategico per verificare la stabilità e le condizioni di sicurezza dei beni controllati, soprattutto delle parti di difficile accesso diretto come coperture, campanili e guglie.
L’iniziativa è stata possibile grazie alla collaborazione del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco che ha utilizzato un drone di circa 700 grammi, pilotato dal Nucleo SAPR – Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto della Toscana.
Durante le operazioni di sorvolo dei beni del Fec, il drone ha raccolto una grande quantità di immagini ad alta definizione, che saranno utili per la digitalizzazione del patrimonio artistico, per la gestione informatizzata dei piani di manutenzione e per la programmazione di interventi conservativi. Inoltre, il dispositivo ha individuato alcune situazioni precarie su paramenti lapidei, rivestimenti, elementi aggettanti e apparati scultorei, che richiedevano interventi immediati, subito realizzati con l’impiego di cestelli telescopici.
Per la sua portata innovativa, il progetto è stato presentato dalla Prefettura e dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le province di Pistoia e Prato al Salone Internazionale del Restauro dei Musei e delle Imprese Culturali che si è tenuto nei giorni scorsi a Ferrara.