Una connessione veloce ad internet vuol dire, per le aziende, essere più competitive. Significa facilitare l’industria 4.0. Ha l’effetto di rendere più semplice la vita ai cittadini che scelgono di restare (o tornare) a vivere in campagna, connessi al resto del mondo grazie ai servizi on line, capaci di dialogare, anche con la pubblica amministrazione, seduti in salotto o col proprio telefonino.
È per questo motivo che la Regione Toscana ha aggiunto altri venti comuni al ‘pacchetto’ di territori in cui sono stati realizzati o sono in corso i lavori, finanziati con risorse europee, per portare la fibra ottica nelle cosiddette ‘aree bianche’, quelle zone cioè dove per i pochi abitanti o per la scarsa concentrazione di attività economiche affidarsi al solo mercato non avrebbe permesso di raggiungere lo scopo.
Per otto delle amministrazioni invitate c’è già il nulla osta all’avvio dei lavori. Si tratta dei Comuni di Cecina (LI), Calcinaia (PI) Crespina Lorenzana (PI), Fauglia (PI), Palaia (PI), Santa Maria a Monte (PI), Terricciola (PI) e Vernio (PO) che hanno firmato l’accordo insieme alle province di Livorno, Pisa e Prato, a Infratel Italia – ovvero l’azienda partecipata dal Ministero che segue il piano nazionale della banda ultralarga – a Oper Fiber (la società che si è aggiudicata l’appalto per tutta Italia) e al Segretariato regionale per la Toscana del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Per gli altri dodici comuni presenti servirà invece un’altra decina di giorni per mettere appunto gli ultimi dettagli e poter dare il via ai lavori.
“Sono zone – spiega l’assessore Bugli – commercialmente poco appetibili per un insufficiente numero di utenze, dove i gestori non interverrebbero mai, in quanto per loro economicamente non conveniente. È invece proprio qui, per garantire ovunque l’accesso veloce ad internet che riteniamo fondamentale per cittadini ed imprese, che la Regione è intervenuta con consistenti finanziamenti che le derivano dai fondi comunitari. Ci abbiamo investito 120 milioni. Quando abbiamo iniziato a ragionarci, oltre un anno fa, avevamo stimato in 784 mila i toscani e in 364 mila gli edifici interessati da una simile operazione. Quello di stamani è un altro passo importante in questa direzione”.
Sarà Open Fiber, la società che si è aggiudicata l’appalto, a realizzare il cablaggio. Entro il 2020, raggruppati in quattro lotti, tutti i lavori previsti in Toscana saranno completati. Non c’è un comune che non sia coinvolto: nel caso dei più grandi si tratta di poche case sparse, in altri di territori molto più ampi. I disagi saranno limitati perché si cercherà di utilizzare le infrastrutture già esistenti, ovvero cavidotti e canaline usate per altri scopi. Se questo non sarà possibile sarà sufficiente uno scavo di pochi centimetri di profondità ai margini delle strade. Lavori veloci, ma veloci anche nei permessi grazie all’idea di una conferenza di servizi unica che ha costituito fin dal primo lotto l’anno scorso una novità e buona pratica, senza far venir meno la tutela, attr averso le prescrizioni necessarie, della bellezza del patrimonio paesaggistico e culturale toscano.
Una volta posata la fibra agli utenti basterà contattare uno degli operatori presenti sul territorio per concordare il piano tariffario e navigare subito in rete ad alta velocità. Open Fiber non vende infatti servizi direttamente al cittadino.