Un laser completamente nuovo, con un cuore fatto di minuscoli fili intrecciati come una ragnatela, apre la strada a dispositivi ancora più precisi e a sensori ottici ancora più efficienti. Descritto sulla rivista Nature Communications, il laser è stato ottenuto frazie alla collaborazione fra l’Istituto di nanoscienze del del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CnrNano), le università di Pisa e Salento, i britannici Imperial College di Londra e Università di Exeter.
Il cuore del laser non convenzionale è una sorta di minuscola e impalpabile ragnatela, ottenuta da un intreccio di nanofibre che “emettono luce e poi funzionano come fibre ottiche lungo le quali questa si propaga”, spiega Andrea Camposeo, di CnrNano. “Intrappolata nel reticolo lungo i percorsi di una matrice disordinata, la luce è soggetta a interferenze in centinaia di nodi ed emerge amplificata come luce laser”.
Il materiale sensibile alla luce utilizzato nei reticoli ha un diametro compreso fra 200 e 500 milionesimi di millimetro (nanometri) e con un elevato numero di nodi e rami. Ogni struttura è una rete disordinata e ramificata in modo da connettere ciascun nodo a quello più vicino. Per Dario Pisignano, dell’università di Pisa e di CnrNano, il risultato “mostra per la prima volta che un sistema reticolare di nanofibre può diventare un dispositivo laser efficiente e che le sue proprietà possono essere determinate dalla forma della rete che le fibre vanno a costituire. Le dimensioni ridotte delle singole fibre attive e della rete complessiva – conclude – hanno permesso di realizzare reticoli molto complessi, con un elevato numero di nodi e di canali di collegamento”.