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Le creazioni di Steve Jobs al Museo degli strumenti di calcolo di Pisa

Grazie a una donazione il museo pisano si arricchisce di una delle più grandi raccolte al mondo dei sistemi progettati dal fondatore della Apple

Il Museo degli strumenti di calcolo di Pisa può vantare una delle più cospicue raccolte del mondo dei sistemi progettati da Steve Jobs dal 1977 al 2007, grazie a un’importante donazione effettuata dalla società Thesis, con sedi a Firenze e a Milano. Dal 1990 al 1992 Thesis è stata una delle società arruolate da Steve Jobs per portare in Italia il Next, la workstation visionaria progettata dopo la sua uscita dalla Apple. Il primo Next arrivato in Italia, 30 anni fa, è proprio sbarcato a Pisa e adesso è di proprietà del museo.

Con l’ultima donazione la collezione si è arricchita di circa 40 sistemi Apple donati da Thesis, tra i quali Apple II, Macintosh 128k, Newton, e 4 workstation Next ancora funzionanti che vanno ad aggiungersi al NextCube già in possesso del museo. Completano la donazione  un centinaio di pacchetti software, tra i quali Mathematica per Next.

“È un’acquisizione importante a livello internazionale – sottolinea Fabio Gadducci, direttore del museo – e ci permette di offrire al pubblico una panoramica completa sul lavoro di Jobs. La nostra collezione ora riesce a coprirne tutta la carriera. Con l’eccezione di Apple I, il cui valore lo mette fuori della portata di qualunque istituzione museale italiana”.

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