Da ormai cinque anni il Presidente Sergio Mattarella conferisce onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel soccorso, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità, per le attività in favore della coesione sociale, dell’integrazione, della ricerca e della tutela dell’ambiente. Dei trentadue premiati per l’anno 2019, ci sono ben due toscani.
Il primo è Romolo Carletti (noto come Romano). Ha 84 anni e vive a Montemignaio, piccolo comune di poco più di 500 abitanti della provincia di Arezzo. È diventato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «per lo straordinario esempio di generosità e solidarietà che lo ha visto ogni giorno accompagnare a scuola un bambino non vedente altrimenti impossibilitato a frequentarla».
Pensionato, vive in una zona montana, nella piccola frazione della Consuma, nel comune di Montemignaio. Tutte le mattine accompagna e riprende da scuola Xhafer, un bambino macedone di 7 anni e non vedente dalla nascita che vive con la famiglia in una casa vicina. Il padre di Xhafer lavora come taglialegna e già dall’alba è nei boschi, la madre non ha la patente. Lo scuolabus non è utilizzabile senza una specifica assistenza che al momento non è stato ancora possibile predisporre. La scuola è a Pelago, e per Romano sono 60 chilometri al giorno di curve e tornanti tra gli abeti.
Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana è anche Massimo Pieraccini, fiorentino di 56 anni, «per il suo encomiabile contributo, la cura e la costanza con cui da anni è impegnato nelle delicate attività di trasporto urgente connesse a donazione e trapianto di organi».
Dal 1993, Pieraccini è il rappresentante legale del Nucleo Operativo di Protezione Civile di Firenze (Nopc), associazione di volontariato da lui stesso fondata, che presta servizi in relazione al trasporto urgente di medici per prelievi d’organo, campioni per tipizzazioni tissutali, plasma, midollo osseo e altri materiali biologici e sanitari, nonché farmaci salvavita e pazienti trapiantandi.
È un “angelo dei trapianti”. Il Nopc effettua infatti, con i suoi volontari, circa 500 viaggi all’anno. I volontari sono circa 70 tra giovani e pensionati. Il Nopc si è occupato del trasferimento del piccolo Alex (il bambino affetto da una grave patologia genetica per cui c’è stata una grande mobilitazione alla ricerca di un donatore compatibile) da Londra al Bambino Gesù di Roma nel novembre 2018. Nell’ottobre 2018 il Nopc ha raggiunto il traguardo delle 10mila vite salvate in 25 anni di attività.