La Regione pagherà le perizie sulle circa 450 unità immobiliari danneggiate dal terremoto dello scorso 9 dicembre. È con questo annuncio che il Commissario alla gestione del post sisma, Enrico Rossi, ha aperto a Scarperia la prima delle due assemblee convocate per informare la popolazione interessata.
«Il nostro obiettivo principale – ha aggiunto Rossi – è di far tornare prima possibile i cittadini nelle loro abitazioni. Per questo chiediamo di avere entro il 28 febbraio prossimo le perizie di stima dei costi necessari a renderli nuovamente agibili. Anzi, chiediamo di far realizzare due perizie: una finalizzata alla sola agibilità, l’altra alla messa in sicurezza sismica degli immobili. La legge nazionale non lo prevede, ma noi intendiamo farci carico anche degli incapienti, ovvero di coloro che hanno un reddito inferiore agli ottomila euro l’anno e anche delle seconde case, per evitare lo spopolamento di queste zone».
Rossi ha ricordato poi che ciascuno dovrà rivolgersi ad un proprio tecnico, ingegnere o architetto, di fiducia e che sul sito del Commissario (www.regione.toscana.it/sisma2019) per agevolare gli interessati nella scelta sarà pubblicato un elenco di tecnici disponibili a redigere le perizie.
«E per ogni altra esigenza – ha precisato Rossi – ho provveduto a far aprire a Barberino (via Trento 1) un ufficio locale del Commissario al quale è possibile rivolgersi per domande o assistenza. Ricordo che per ogni abitazione é possibile richiedere, ed ottenere in cinque anni in forma di detrazioni dal pagamento dell’Irpef, fino a 25.000 euro, sia che si risieda in abitazioni singole che in condominio. In questo caso vanno aggiunti altri 25.000 euro per le parti condominiali».
L’ufficio locale del Commissario sarà aperto dalle 9 alle 13 il lunedì, il mercoledì e il venerdì e il mercoledì anche dalle 15 alle 17. Per richiedere un appuntamento è consigliabile inviare una mail a sisma2019@regione.toscana.it.
«Dopo che avremo avuto le perizie – è l’ultima puntualizzazione che il Commissario Rossi ha rivolto ai cittadini presenti – ci prenderemo una settimana di tempo per valutarle e torneremo qui per incontrarvi e dirvi come è in quali tempi potremo procedere. Siamo convinti che serva un Piano, anche pluriennale, per la messa in sicurezza sismica degli immobili di quest’area, fondamentale per garantire sia la sicurezza dei cittadini che lo spopolamento».
Esiste un manuale per ottenere i contributi per il sisma. Ne ha diritto chi è stato costretto a trovare una sistemazione a suo carico a causa dell’inagibilità della propria abitazione, oppure chi ha subìto danni strutturali all’edificio di sua proprietà o che occupa in affitto, o ai mobili contenuti al suo interno.
Sono infatti tre le voci per le quali è possibile presentare, entro 90 giorni dalla dichiarazione di inagibilità delle abitazioni, la domanda per i contributi, che potranno riguardare la autonoma sistemazione, cioè chi ha fatto ricorso ad un alloggio a pagamento ma anche chi, non usufruendo di strutture messe a disposizione dalle Istituzioni, è stato costretto a chiedere ospitalità a parenti o amici.
Per loro sono disponibili dai 400 ai 900 euro. La cifra più bassa nel caso di nucleo monofamiliare, quella più alta se formato da quattro componenti in su, a cui è possibile aggiungerne altri 200 se presenti ultrasessantacinquenni o persone con invalidità superiore al 67%. Il periodo massimo per il quale è possibile chiedere il contributo è di un anno.
Ammonta invece ad un massimo di 25.000 euro il contributo che può essere concesso per il ripristino del patrimonio immobiliare. In questo caso tra i requisiti necessari c’è l’essere proprietario o affittuario, ma la cifra può andare anche a commercianti, produttori o professionisti, qualora la riparazione sia funzionale alla ripresa dell’attività.
È di 300 euro a vano, fino ad un massimo di 1.500 euro, il contributo che può essere richiesto per il ripristino o la sostituzione dei beni mobili distrutti o danneggiati.
Per velocizzare la ristrutturazione degli immobili, le domande vanno presentate entro il 28 febbraio ai Comuni di appartenenza, tramite l’ufficio locale del Commissario e vanno controfirmate da un professionista abilitato, che dovrà descrivere i lavori necessari al ripristino e il loro costo. Se si tratta di affittuari o di comodati d’uso delle abitazioni, è necessaria anche una dichiarazione del proprietario che si impegni a proseguire il rapporto per almeno due anni dopo la realizzazione degli interventi.
Si stima che gli aventi diritto a richiedere i contributi previsti dalla legge siano circa 800, la maggior parte dei quali residenti a Barberino e che gli edifici siano in tutto oltre 770.
Per tutte le altre informazioni è possibile consultare il sito del Commissario: www.regione.toscana.it/sisma2019