Il capo della Protezione Civile nazionale Angelo Borrelli è ottimista. Alla domanda se ‘possa ricapitare una situazione simile a quella del ’66’ risponde di no, convinto che ‘le opere strutturali fatte sono sicuramente importanti, anche se conta l’intensità delle piogge’. Borrelli – a Firenze nel giorno del 53esimo anniversario dell’alluvione – ha ricordato poi che obiettivo della Protezione Civile è quello del ‘miglioramento della prevenzione, con un efficace sistema di allertamento della popolazione. A partire da metà 2020 – ha aggiunto – avremo operativo il sistema nazionale di allertamento nazionale ‘It alert’ affiancato da una applicazione che consentirà di dare ai cittadini una serie di informazioni, anche in tempo reale, sui diversi tipi di rischi. Si tratta di utilizzare per finalità di protezione civile le moderne tecnologie che ogni giorno ci stupiscono’.
Sul tema del ‘fare’ è intervenuto anche il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella. Il sindaco ha ribadito di ‘non celebrare la ricorrenza annuale dell’alluvione del 1966 lamentandosi, facendo l’elenco delle cose non fatte ma ricordiamo quella data con risultati concreti di opere che servono alla prevenzione” da eventi calamitosi simili. “Noi – ha proseguito Nardella – andiamo avanti con il piano che abbiamo oramai da cinque anni, abbiamo fatto passi da gigante. A Firenze, per esempio, abbiamo realizzato il Parco del Mensola che è una delle più grandi casse di espansione in Toscana”. Il sindaco ha poi evidenziato “molti interventi su tutta la rete idrogeologica” e “anche nella provincia vanno avanti i lavori che riguardano le casse di espansione del Valdarno e altri interventi infrastrutturali che sono già stati rifinanziati nel piano varato dall’allora governo Renzi”.
A Firenze inoltre è stata inaugurata quest’oggi la mostra in Via de’Pucci ‘Arno Sicuro. Pulito. Da vivere’, promossa dall’associazione Vivi l’Arno insieme ad altri partner, tra cui il Cedaf.
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