Illustrare e spiegare ai più piccoli la “Carta di Viareggio”, un’occasione per far conoscere l’impegno di un gruppo di donne toscane per contrastare la violenza di genere e, nello stesso tempo, valorizzare le competenze degli studenti di licei artistici e istituti a indirizzo grafico chiedendo a loro, con i loro disegni, di raccontare quel manifesto che dice no alla violenza contro le donne. È questo l’obiettivo del concorso lanciato dalla Regione Toscana a “Didacta Italia 2019”, la fiera sull’innovazione e il futuro della scuola che ha aperto i battenti alla Fortezza da Basso a Firenze.
La Carta di Viareggio è un’iniziativa che è nata e si è sviluppata all’interno della scorsa edizione del Carnevale di Viareggio, dedicata alle donne e al tema del contrasto alla violenza di genere. Dietro ci sono professioniste impegnate in più campi, come Valentina Bonini, professoressa di diritto processuale penale all’Università di Pisa, Gaetana Morgante che insegna diritto penale alla Scuola superiore “Sant’Anna” di Pisa, Vittoria Doretti (dirigente medico alla Asl Toscana Sud Est e responsabile della rete toscana Codice Rosa), la professoressa di filosofia politica, sempre del Sant’Anna, Anna Loretoni, la presidente della Casa Donne Viareggio Ersilia Raffaelli, la presidente della Fondazione Carnevale di Viareggio e legale rappresentante della “Robert F.Kennedy Foundation of Euroope” Marialina Marcucci, la giornalista Ilaria Bonuccelli.
Il punto di vista da cui partono è presto raccontato. Discriminazioni e violenze sono spesso un problema culturale: sono figlie molte volte di pregiudizi e stereotipi. Ma c’è anche un problema di leggi. Così la loro proposta è di lavorare sull’educazione e sulle modifica dei codici penali.
Il concorso lanciato dalla Regione si propone di valorizzare le capacità tecnico professionali degli allievi dei licei artistici e degli istituti tecnici o professionali con indirizzo di grafica o design (o equipollenti). «Ma nel far parlare i ragazzi più grandi con quelli più piccoli, nel costringerle gli studenti della scuola superiore ad analizzare il problema per poi ‘tradurlo’, mettiamo in campo di fatto una doppia azione educativa», spiega l’assessora all’istruzione della Toscana, Cristina Grieco.
«Si tratta – aggiunge la vice presidente ed assessora alle pari oportunità, Monica Barni – di un tassello ulteriore all’interno delle politiche contro la violenza di genere che la Regione Toscana da anni porta avanti con strumenti normativi ma anche risorse, soprattutto quando i fondi nazionali sono scarsi o arrivano in ritardo”. Barni si sofferma sulla sinergie. “In Regione – ricorda – l’abbiamo fatto: abbiamo realizzato un coordinamento permanente di quattro diversi assessori, ed è una modalità operativa vincente e che funziona. Per aggredire la violenza di genere occorre fare squadra tra chiunque se ne occupi e lavorare tutti assieme, all’unisono».
Poi i ragazzi. «Coinvolgere i giovani e renderli protagonisti costituisce un valore aggiunto – evidenzia la vice presidente –. L’abbiamo già visto con il concorso musicale “Mai in silenzio”, dove studenti delle scuole hanno raccontato e denunciato la violenza di genere attraverso canzoni scritte da loro».
Il concorso per raccontare la Carta di Viareggio vedrà premiati i migliori tre elaborati grafici. Il giudizio sarà affidato ad una commissione di esperti. La premiazione avverrà nell’ambito del Carnevale di Viareggio 2020. La Regione ha impegnato 15 mila euro: alla prima scuola classificata andranno 7 mila euro, alla seconda 5 mila, alla terza 3 mila.
«L’iniziativa – spiega ancora l’assessora all’istruzione, formazione e lavoro Cristina Grieco – è anche un esempio dell’importanza dell’alleanza formativa fra scuola e lavoro e potrà rientrare nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, che hanno recentemente preso il posto dell’alternanza scuola-lavoro e che sono uno strumento nel quale la Regione Toscana crede molto. Per questo, anche se la misura a livello nazionale è stata ridimensionata, abbiamo deciso di continuare a sostenere e facilitare le iniziative di alternanza, considerando strategica l’interazione tra scuola, mondo produttivo e territorio».
Nei giorni scorsi è uscito l’avviso, inserito nel progetto Giovanisì e finanziato dalla Regione con 2,6 milioni di euro, per la presentazione dei progetti. C’è tempo fino al 29 novembre.