Pisa porta avanti da tre anni un percorso unico in Italia che consente di curare i denti ai bambini dei bambini affetti da autismo senza dover ricorrere alla sedazione o all’anestesia generale. Tutto grazie alla app “My dentist”, che viene utilizzata dall’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana per presentare la visita dal dentista come se fosse un gioco, riusciendo così a effetturare tutte le cure del cavo orale, dall’igiene alle carie.
Utilizzando la App – che è stata creata appositamente dopo un lavoro di tesi in Odontoiatria e protesi dentaria e in Informatica umanistica – è stato ideato, con l’ausilio di supporti multimediali e di professionalità trasversali, un percorso di familiarizzazione graduale con gli ambulatori odontoiatrici – che solitamente spaventano tutti i bambini – fino ad arrivare alle cure vere e proprie. Senza ricorrere appunto alla sedazione cosciente o all’anestesia generale.
Il gruppo di lavoro si è avvalso della visione in successione su supporti multimediali di CAA (disegni utilizzati per la comunicazione), fotografie e filmati di ambienti domestici, figure familiari e dell’ambiente odontoiatrico (videomodeling). I bambini sono stati così abituati ai rumori, alla ritualità dei gesti dei familiari e del personale dell’ambulatorio, ai colori e hanno cominciato a collaborare, sedendosi sulla poltrona e facendosi visitare sotto la lampada odontoiatrica, con tutti gli attrezzi del mestiere. Con la necessaria gradualità si sono poi sottoposti a sedute di igiene orale professionale, alla sigillatura dei molari e anche alla cura delle carie semplici.
Un risultato straordinario, ottenuto inizialmente su un campione selezionato di bambini dai 6 ai 13 anni e che, dal 2016, è andato avanti anche con pubblicazioni scientifiche tanto che se ne parlerà diffusamente nel convegno ‘Il mio sorriso non è (in)differente’, in programma il prossimo 21 settembre al Polo Piagge di Pisa. Autismo, prevenzione e tecnologia: questi i temi centrali dell’evento, che illustrerà i risultati degli ultimi due anni del progetto, al quale hanno collaborato anche l’Università di Pisa e il Cnr.
Un successo senza precedenti se si pensa che, spesso, i bambini affetti da disturbi dello spettro autistico arrivano in età adolescenziale con una dentatura compromessa, dove l’unica soluzione terapeutica è l’estrazione dei denti cariati, che può essere eseguita solo in anestesia generale. In questo modo, invece, si riesce a fare prevenzione anche in un settore, come quello odontoiatrico, che ha sempre rappresentato una grave difficoltà per le famiglie con queste problematiche.