L’uso dell’immunoterapia per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule (Nsclc): è questo l’obiettivo di un progetto transnazionale, cui l’Azienda ospedaliera universitaria di Careggi partecipa in qualità di partner, vincitore della Joint transnational call 2019 ‘Personalised medicine: multidisciplinary research towards implementation’ nell’ambito di ‘Era PerMed, Era-Net cofund in personalised medicine”.
Il carcinoma polmonare è la prima causa di morte per tumore, la diagnosi è spesso tardiva e la prognosi infausta. L’immunoterapia con inibitori di Pd-1 ha mostrato un miglioramento della sopravvivenza nel Nsclc avanzato, ma la selezione dei pazienti è ancora difficile, perché non tutti ottengono un beneficio da questo trattamento. Obiettivo primario dello studio, importante anche dal punto di vista socio-economico, è identificare fattori predittivi, nel materiale prelevato con broncoscopia al momento della diagnosi, per personalizzare la terapia.
In pratica lo studio valuta un device innovativo che permetta di eseguire alla diagnosi uno screening di sensibilità e resistenza ai farmaci, prima immunoterapici poi chemioterapici, per offrire ai pazienti affetti da Nsclc avanzato la terapia più efficace e per evitare trattamenti con scarsi benefici e con un costo elevato. Il coinvolgimento dell’Aou Careggi prevede l’arruolamento in studio di pazienti affetti da Nsclc avanzato e trattati con anti-PD-1, per i quali sarà crioconservato materiale prelevato con broncoscopia.
Lo scopo della Call, era quello di selezionare progetti di consorzi internazionali che svolgano attività di ricerca e innovazione, creando sinergie tra la ricerca biomedica di base, la ricerca clinica, la bioinformatica, l’epidemiologia, la ricerca socioeconomica, nonché la ricerca sugli impatti della medicina personalizzata nella pratica clinica e nella società. Il progetto BronchoBOC si è classificato primo nella graduatoria di merito, ottenendo un eccellente riconoscimento.