Arriva a Firenze venerdì 25 ottobre un gruppo spaziale fatto di musica, costumi, swing irresistibile, dolci melodie e dissonanze improvvise, danze e un po’ di circo. Il suo fondatore diceva di arrivare dallo spazio, e così era la sua musica. “Un sacco di cose che alcuni uomini fanno…provengono da qualche altra parte”, diceva Sun Ra, “o sono ispirati da qualcosa che non è di questo pianeta. E il jazz era sicuramente ispirato, perché non c’era qui prima”.
“L’Arkestra”, che dal 1995 è diretta da Marshall Belford Allen (sassofonista e flautista, membro storico dei gruppi di Sun Ra), torna ad ad esibirsi sul palco dell’Auditorium Flog in occasione dei 40 anni della rassegna Musica dei Popoli (apertura porte ore 20.45). Memorabile il concerto che la Sun Ra Arkestra fece a Musica dei Popoli nel 1986, anno della mitica edizione “Americamusica”, nel Salone dei 500 a Palazzo Vecchio. Oggi l’ensemble continua ad essere impegnato in studio, nella ricerca e nello sviluppo dei precetti musicali del suo fondatore, lanciando l’Arkestra in una dimensione sempre originale ed innovativa che riprende le composizioni musicali di Sun Ra, oltre a comporre nuove musiche e arrangiamenti.
In apertura uno dei migliori nuovi talenti del jazz internazionale: il sassofonista James Brandon Lewis e il suo gruppo James Brandon Lewis 5th. Punta di diamante della nuova scena afroamericana tra avanguardia, jazz, soul e funk, Lewis dà una lettura personale e coinvolgente dell’anima della black music degli ultimi 30 anni, fuori da schemi ed etichette convenzionali. Secondo il referendum dell’autorevole rivista Down Beat, James Brandon Lewis è un sassofonista con profonde radici nel free jazz, ma anche nel soul e nell’hip hop old school, e che naturalmente ama anche il jazz futuribile di Sun Ra e della sua Arkestra. Si presenta alla testa del suo nuovo quintetto, insieme alla talentuosa trombettista Jamie Branch, con cui ha registrato uno dei migliori album usciti quest’anno, “An Unruly Manifesto”, dedicato a Ornette Coleman, Charlie Haden e al movimento surrealista.
Sabato 26 ottobre a Musica dei Popoli arriva Ethiopiques night: di scena il leggendario Girma Bèyènè con gli Akalé Wubé. Dopo 25 anni di silenzio la leggenda della musica etiope ha accettato l’invito del gruppo francese Akalé Wubé per tornare ad esibirsi (apertura porte ore 21.00).
La band, già devota alla musica etiope e spesso impegnata con i grandi interpreti della musica africana da Manu Dibango a Cheick Tidiane Seck, presenta una formazione con al basso elettrico Oliver Degabriele e alla batteria David Georgelet, a sostenere un trio di improvvisatori d’eccezione: Loïc Réchard alla chitarra elettrica, Etienne de la Sayette ai sax e al flauto, Paul Bouclier alla tromba e al krar, la lira del Corno d’Africa. Un quintetto capace di assecondare la voce di Girma Bèyènè così come di improvvise fiammate psichedeliche e ampi spazi di improvvisazione.
Sul palco della Flog Girma Bèyènè e gli Akalé Wubé proporranno anche “Ethiopiques vol.30”, album che sintetizza abilmente piani orchestrali a melodie solari e romantiche, in cui Bèyènè è protagonista con con le sue incursioni al piano.