Da agosto 2018 tira un vento nuovo in tutta Italia. Le donne che lavorano in campo musicale sono tante, sia sul palco che nel backstage o nella stampa e sull’onda di un’esperienza nata in Inghilterra si stanno incontrando, stanno confrontando le loro esperienze in nome dell’empowerment femminile. Ecco la nostra intervista a Nur Al Habash, responsabile di shesaid.so Italia.
Ciao Nur! Che cos’è shesaid.so, è solo una community online o qualcosa di più?
shesaid.so è una rete di donne che lavorano nell’industria musicale, nata nel 2014 da un’idea di Andreea Magdalina, una ragazza rumena di stanza a Londra. Oltre ad esistere online (nella forma di mailing list, gruppi facebook, etc) è anche e soprattutto una comunità in carne ed ossa fatta di professioniste che si sostengono l’un l’altra, che fanno rete e progrediscono sia a livello professionale che umano.
A chi si rivolge?
Si rivolge alle ragazze e alle donne che lavorano nel mondo della musica, ma la rete organizza anche iniziative aperte al pubblico: concerti, workshop, dibattiti e molto altro.
Come si partecipa a shesaid.so?
Per la divisione italiana, ci si iscrive al gruppo Facebook, mentre per aderire al network globale c’è un modulo sul sito ufficiale.
Quali sono gli obiettivi principali di shesaid.so e cosa farà nei prossimi mesi?
Gli obiettivi principali sono quelli di promuovere l’empowerment femminile in ambito musicale a tutti i livelli (dalle artiste alle addette ai lavori), fare gruppo e sostenersi, lottare per la parità salariale e per l’accessibilità femminile alle posizioni di potere, e in generale spingere a livello culturale un’agenda che includa anche le ragazze nella rappresentazione dei mestieri della musica. Nei prossimi mesi l’attività del gruppo italiano sarà ricchissima da concerti a workshop, passando per dibattiti e aperitivi.
Per informazioni:
https://www.shesaid.so
Foto di Uplight Pictures