Se fossimo in ambito sportivo si parlerebbe di un vincitore outsider. Eppure i risultati raccontano una storia diversa, che proveremo a spiegare e che individua le sue radici in azione che hanno come conseguenza un impatto concreto sulla società (toscana e non solo).
Ebbene sì, Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, è stata votata dai lettori di intoscana.it come personaggio dell’anno. In finale ha ottenuto quasi il doppio delle preferenze del suo ‘avversario’ Iacopo Melio (162 contro 91). Un percorso virtualmente in salita, il suo, iniziato già nei quarti di finale. La sorte – ovvero un’estrazione casuale trasmessa dalla nostra redazione in diretta su facebook – le aveva riservato uno scontro apparentemente proibitivo: quello con il campione di calcio Franck Ribéry, stella della nuova Fiorentina e medaglia d’argento ai mondiali di Germania.
La cultura accademica messa a confronto con un idolo moderno applaudito allo stadio. Impossibile spuntarla. Ma anche qua, seppur la forbice non fosse poi così ampia (179 voti contri 167), Sabina Nuti ha passato il turno e ha infine raggiunto (e vinto) la finale, ‘eliminando’ (guarda caso) un’altra figura emblematica dello sport toscano: il capitano della Fiorentina Women’s, Alia Guagni, che ha rifiutato il trasferimento al Real Madrid per continuare a vestire la maglia viola (128 voti contro 78).
Insomma, chi si aspettava la vittoria di un personaggio tradizionalmente popolare sarà forse rimasto deluso. Oltre a Ribéry sono usciti al primo turno anche la cantate Emma Marrone e Roberto Benigni, mentre il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, è stato eliminato in semifinale da Iacopo Melio.
Stavolta non è stata premiata la sovraesposizione mediatica di cantanti, calciatori e attori. I lettori di intoscana.it hanno votato (e scelto) l’attivismo sociale, quello che oltre a smuovere montagne è perfino capace di strappare un sorriso (Melio). E all’ultimo strappo hanno votato (e premiato) chi ha saputo in poco tempo umanizzare l’università e, prima ancora, la sanità regionale (Nuti).
È stato assegnato un premio a una donna che forse i più non conoscono, ma che non è estranea alla gente di toscana. Anzi. Chi nel suo cammino ha incrociato Sabina Nuti, non l’ha dimenticata. E il risultato di questo piccolo sondaggio di fine anno tra i nostri lettori è lì per dimostrarlo. Perché prima di assumere la guida del Sant’Anna – un istituto che occupa stabilmente alte posizioni nelle classifiche delle migliori università del mondo – Nuti ha conquistato suo malgrado una notevole popolarità.
Non stiamo parlando della notorietà che appartiene solo a certi personaggi celebri, a volte caratterizzate da gloria effimera. La popolarità di Sabina Nuti è piuttosto da ricercare negli oltre vent’anni trascorsi nell’ambito della valutazione della sanità toscana. Per umanizzare i servizi ha parlato con medici, operatori, pazienti. Un giorno dopo l’altro, anno dopo anno. E così ha fatto anche nel suo nuovo ruolo di rettrice, quando per il lancio dell’innovativa app “hAPPyMamma”, realizzata dal Sant’Anna insieme a Regione Toscana, si è confrontata direttamente con neo mamme e future madri.
Lei che è d’origine pisana, ha studiato e si è laureata proprio all’ombra della Torre pendente. Prima di fare ritorno a Pisa ha trascorso quindici anni all’Università Bocconi di Milano (complice una borsa di studio iniziale, da cui tutto ha avuto inizio) e due anni in Guatemala (come volontaria). Nel frattempo si è sposata, ha avuto quattro figli e a 60 anni ha avuto la meglio nelle elezioni che le sono valse la nomina a rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna per il mandato 2019-2025.
Una lotta dura, decisa, contro due candidati uomini. Anche in quel caso la vittoria è stata duplice: come professionista e come donna. Del resto il suo carattere, così ben calibrato sulle dinamiche e le esigenze contemporanee che si allontanano dagli arcaici concetti d’immobilismo e baronato, hanno iniziato a trasparire già dalle sue prime dichiarazioni. «Vogliamo offrire il nostro contributo al mondo che cambia», ha detto Nuti dimostrando, sempre che ce ne fosse bisogno, la sua ferrea volontà d’impattare positivamente sulla società. A cominciare da un’università meno esclusiva e sempre più inclusiva.
Per questo suo orientamento verso la mobilità sociale, Nuti è stata definita come “la rettrice del fare”. Orientamento, formazione e ricerca sono i suoi punti saldi. Per lei non rappresentano solo un elenco di concetti buoni solo per scontri dialettici e oratori ma punti fermi di un programma in fase di costruzione e sviluppo.
Un esempio tra i tanti è il progetto Me.Mo. (acronimo di “merito” e “mobilità sociale”). Di fatto si tratta di un orientamento universitario in contesti difficili (e non solo). Ma, banalizzando, lo potremmo tradurre con un’apertura verso nuove opportunità. Solo 50 studenti su mille che fanno domanda vengono accolti al Sant’Anna. E questo, Sabina Nuti, lo sa bene. Consapevole di questi numeri è intenzionata a lavorare per estendere l’opportunità a nuovi studenti, creando anche nuove strutture residenziali. Ciò che desidera di più, alla fine, è far emergere e valorizzare il talento. Lavorando affinché questi splendidi ‘cervelli’ trovino validi motivi per non fuggire via.
Forse queste sono solo alcune delle ragioni che hanno spinto gli utenti/lettori a esprimere la propria preferenza per Sabina Nuti. Forse è per questo che l’hanno eletta come personaggio toscano dell’anno. Più che premiare la cultura, la maggior parte dei 1.626 votanti (tanti solo coloro che hanno espresso la propria preferenza nei sondaggi che, lo ricordiamo, non hanno goduto di sponsorizzazioni dedicate) ha scelto di valorizzare l’innovazione (anche in ambito accademico) e l’idea del cambiamento.
Qual è stata la reazione del Sant’Anna? Si sono detti sorpresi e felici. D’accordo, sarà pur sempre una piccola grande cose. Ma per l’università pisana – eccellenza della gestione pubblica – è un chiaro segnale. «Significa che la direzione intrapresa è quella giusta», ci dicono mentre la vincitrice del nostro contest – nonché rettrice del Sant’Anna – si trova all’estero. Aspetteremo il suo rientro per regalarvi nel nuovo anno la sua intervista. Nel frattempo, da parte di tutta la redazione, ci congratuliamo con Sabina Nuti. E a tutti voi auguriamo un buon 2020.
I RISULTATI DEL CONTEST
Il personaggio 2019 di intoscana: il contest
La redazione di intoscana ha selezionato 8 personalità che nel corso del 2019 si sono distinte per il proprio operato nella nostra regione (Eike Schmidt, Emma Marrone, Karime Lopez, Iacopo Melio, Sabina Nuti, Franck Ribery, Alia Guagni, Roberto Benigni). A scegliere “Il personaggio 2019 di intoscana” sono stati gli utenti di Facebook e Instagram. Un sorteggio ha determinato i “quarti di finale” (un uomo e una donna). Ecco la somma dei voti raccolti sui tre social.