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A Vernio la Festa della polenta: 500 figuranti per ricordare la carestia

Domenica 10 marzo torna una delle rievocazioni storiche più antiche: la ‘Pulendina’ che rievoca l’invasione spagnola del 1512 e il Sacco di Prato

Polenta di farina dolce, aringhe e baccalà, come nel 1512: sono i cibi tipici protagonisti della Festa della Polenta di Vernio in provincia di Prato in programma il 10 marzo a cui parteciperanno i più importanti cortei storici della Toscana con 500 figuranti.

L’edizione 2019 della festa, la 443ma, è stata presentata in Consiglio regionale alla presenza del presidente dell’Assemblea toscana Eugenio Giani. Nell’occasione, Giani ha ricordato come nel 1512 le truppe spagnole scesero in Italia chiamate dal Papa per riportare i Medici al potere a Firenze, e nella marcia saccheggiarono Prato. Le devastazioni del territorio e la carestia che ne seguì portarono alla decisione dei conti di Vernio, i Bardi, di distribuire le riserve del castello ai contadini affamati. Una donazione che viene rievocata ancora oggi dal Comune di Vernio e dall’associazione Società della Miseria, che dal 1955 con Piero Sarti ha rinnovato la tradizione.

“Un atto che creò quello spirito di comunità che ha sempre contraddistinto Vernio e la contea dei Bardi, rimasta fino all’epoca napoleonica, e oggi celebrato da una comunità che ancora lo ricorda”. Come ha sottolineato la consigliera regionale Ilaria Bugetti, la festa “ha un valore enorme, che serve a tener viva la storia e a far crescere la comunità”.

Il programma prevede, il 9 marzo alle 17.30 nel Casone dei Bardi, la presentazione del libro ‘I Bardi: dal lucro alla finanza sociale’, di Paolo Lucarini. Il giorno successivo, domenica 10 alle 9.30, è prevista la partenza del corteggio storico e alle 12.30 la distribuzione della polenta. “L’invito – ha detto il sindaco di Vernio, Giovanni Morganti – è a venire a trovarci domenica e provare i nostri prodotti tipici”.

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