In Italia i piccoli comuni (fino a 5 mila abitanti) sono 5.567 su un totale di 7.977, occupano il 54,1% della superficie territoriale del Paese, hanno il 16,5% della popolazione italiana, e il 92% delle tipicità: sul totale di 293 prodotti Dop e Igp 270 li riguardano. A dirlo è il rapporto Symbola/Coldiretti 2018 presentato a Firenze.
L’alta concentrazione di Dop e Igp nelle piccole realtà si registra anche in Toscana: la regione ha 119 piccoli Comuni su 273, con una superficie pari al 38,5% del totale, il 7,6% della popolazione e 27 produzioni tipiche sul totale di 31. Solo quattro prodotti, infatti, sono esclusiva dei grandi Comuni: il fagiolo di Sorana, il lardo di Colonnata, la mortadella di Prato e lo zafferano di San Gimignano.
“C’è un’Italia che sfida la crisi puntando sulla propria identità, un’Italia che fa l’Italia, che compete senza perdere la propria anima”, ha detto Ermete Realacci, presidente di Symbola, fondazione per le qualità italiane, primo firmatario della legge sui piccoli Comuni approvata nel 2017. “Nei piccoli centri – ha aggiunto – si produce il 92% dei prodotti agroalimentari di origine protetta e il 79% dei vini italiani pregiati“.
Massimo Castelli, coordinatore nazionale Anci per i piccoli Comuni, ha ricordato che “i piccoli paesi muoiono per lo spopolamento nell’indifferenza trasversale della politica“, per questo “chiedo a Coldiretti un impegno per un grande provvedimento nazionale contro l’abbandono dei territori, della terra e dei fabbricati, tendenza che crea anche problemi di dissesto idrogeologico. Non può essere che la proprietà privata sia abbandonata e crei problemi alla collettività”.
“I piccoli comuni – ha detto Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – non sono un peso, ma una straordinaria opportunità: qui si produce la maggior parte delle nostre Dop e Igp e dei nostri vini pregiati“. Per Filippi è necessario “fare un ragionamento in termini di presidio del territorio, perché se non viene gestito il territorio succede quello che siamo abituati a vedere e chi ne paga le conseguenza sono anche quelli che stanno a valle”. Presente al convegno anche Alessia Bettini, assessore all’ambiente di Firenze, che ha annunciato “il lancio da Firenze di un manifesto da firmare con le associazioni di categoria e altre realtà attive nell’agricoltura sostenibile. Lo faremo nei prossimi giorni per creare momenti di conoscenza e, come amministrazione, per supportare gli agricoltori”.