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Due generazioni unite in difesa del marrone di Rivalto

Il marrone, già citato nel 1400, punta al Dop. Ma la priorità, nel borgo pisano, è quella di salvarlo dall’estinzione. E così i giovani sono tornati alla coltivazione

Gli Amici di Rivalto lavorano persalvare il marrone dall’estinzione

Corsa contro il tempo sulle colline pisane per salvare il marrone coltivato nei boschi attorno al borgo di Rivalto, frazione di Chianni (Pisa), dall’estinzione. Tre quarti del totale di castagneti (circa 65 ettari) presenti nel comune di Chianni sono oggi abbandonati. Ci stanno provando, da alcuni anni e con buoni risultati, una manciata di produttori, giovani per lo più di buona volontà cresciuti a fianco di nonni e padri che amavano i castagneti e attorno ai quali avevano costruito storie e miti che oggi tornano prepotenti e forti nel vocabolario degli abitanti di Chianni e dintorni.

L’obiettivo degli ‘Amici di Rivalto’ – così si chiama l’associazione impegnata in questa missione in collaborazione con Coldiretti – è rilanciare il marrone per dare un futuro al borgo e al bosco e iniziare un percorso per richiedere la Denominazione di origine controllata.

Proprio come il Marrone del Mugello, inserito tra gli ecotipi indicati per il marrone Pisano, il marrone di Rivalto è citato addirittura nei documenti del Medioevo. Protagonista ogni anno di una festa, che si tiene nel mese di ottobre e che richiama migliaia di presenze nel piccolo borgo, a rilanciarlo sta contribuendo anche Coldiretti con la compartecipazione della Camera di commercio di Pisa attraverso un’azione di promozione e conoscenza del prodotto fresco e trasformato.

“Il marrone di Rivalto – spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Pisa – è una delle piccole eccellenze della nostra terra che, se valorizzato e fatto apprezzare, può diventare una integrazione importante al reddito di imprese agricole e appassionati e un ottimo veicolo di promozione per il territorio. Finalmente, c’è una generazione di giovani che ha la generosità necessaria per recuperare i castagneti, curarli, raccogliere i frutti e realizzare una filiera che ne esalti il valore storico, organolettico e alimentare”.

Tra i giovani ci sono Giovanni Orlandini, che ha iniziato il recupero dei castagneti di famiglia già nel 2012, e Jacob Costagli, che ha inaugurato anche una prima linea di prodotti spalmabili a base di marrone. E attorno a loro la speranza cresce. “Marrone di Rivalto – spiega Alessandro Fattorini, consigliere delegato alle attività produttive e agricoltura del Comune di Chianni – significa tradizione, territorio e tipicità. Tradizione perché il marrone è citato sin dal 1400: era molto importante per il borgo. Tutela perché il 50% del nostro comune è ricoperto da boschi. L’obiettivo è sottrarre il territorio boschivo all’abbandono e mitigare il rischio idrogeologico. Tipicità è il terzo elemento centrale nel nostro progetto di valorizzazione e promozione di questo particolarissimo prodotto”.

Sognare la Dop non è più un tabù: “Perché no? La selezione che i produttori hanno fatto negli anni – sottolinea Giacomo Costagli, produttore, agronomo e imprenditore agricolo – ha portato alla produzione di un ecotipo che è patrimonio del marrone pisano. Con il recupero dei castagneti e un conseguente aumento della produzione, il nostro Marrone potrebbe ambire alla Dop”.

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