I preziosi costumi della prima rappresentazione della Turandot di Puccini, avvenuta il 25 aprile del 1926 al Teatro alla Scala di Milano, e anche i magnifici gioielli di scena, torneranno al loro originario splendore. Un restauro reso possibile grazie al progetto di crowdfunding ‘Il Costume Ritrovato’ lanciato dal Museo del Tessuto di Prato sulla piattaforma Eppela che ha avuto uno straordinario successo e ha raccolto tutti i fondi necessari all’operazione, arrivando a una cifra che supera i 18mila euro.
La quota prefissata infatti non solo è stata raggiunta ma è stata di gran lunga superata. Ciò significa che, oltre ai meravigliosi costumi di scena – appartenuti al soprano pratese Iva Pacetti – saranno restaurati anche i gioielli. I promotori precisano che “è stato possibile raggiungere il traguardo del 150 per cento della raccolta fondi” prevista.
Si tratta di due costumi di scena che si credeva fossero stati perduti per sempre, ritrovati però in pessimo stato di conservazione. In particolare il secondo abito, interamente broccato con filato metallico dorato, necessiterà un lungo intervento. I gioielli invece sono stati realizzati nel 1926 dalla ditta Corbella di Milano, fornitore ufficiale del Teatro alla Scala e sono pensati per adattarsi alla messa in scena della Turandot proposta da Caramba e Galileo Chini, che allora erano il costumista e lo scenografo dell’opera.
I donatori hanno la provenienza più varia, non solo da tante regioni italiane ma anche da altre parti del mondo come Svizzera, Uruguay, Polonia e Regno Unito. Costumi e gioielli di Turandot si potranno ammirare nella mostra che sarà inaugurata nella primavera 2020, dedicata all’ultima opera del Maestro Giacomo Puccini.