Donne alla guida di più di 1 impresa agricola su 4 (28,6%) per un totale di quasi 215mila aziende a livello nazionale. Sono giovani, attente alla protezione dell’ambiente e spesso provengono da percorsi formativi diversi dall’agricoltura.
È quanto emerge da un’elaborazione di Coldiretti su dati Unioncamere relativi al settembre 2018 in occasione della Festa delle donne l’8 marzo. Ma in Toscana l’agricoltura si tinge ancor più di “rosa”. Secondo dati forniti di recente da Inps su 28.600 imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti toscani ben 11.300 sono donne, quindi il 39.45%. Quindi più di una azienda agricola su tre è al femminile.
“Il protagonismo femminile – sottolinea Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – ha rivoluzionato l’attività agricola come dimostra l’impulso dato dalla loro presenza nelle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole, le agritate, gli agriasili, le fattorie didattiche, i percorsi rurali di pet-therapy, gli orti didattici, ma anche nell’agricoltura a basso impatto ambientale, nel recupero delle piante e degli animali in estinzione fino nella presenza nei mercati di vendita diretta di Campagna Amica oltre che nell’agriturismo che pone la nostra regione ai vertici nazionali”.
“Lo spazio femminile – sottolinea Elena Bertini leader della Donne imprenditrici di Coldiretti Toscana – è un laboratorio di idee e un’opportunità di impegno verso la collettività, con una presenza costante alla quale si stanno aggiungendo anche innesti da altri settori professionali per una scelta di vita di ritorno alla terra. Infatti – rileva – uno degli elementi di novità è proprio l’arrivo sui campi di imprenditrici che hanno seguito percorsi formativi diversi dall’agricoltura: da scienze politiche a sociologia, da giurisprudenza a economia, da scienze della comunicazione a ragioneria, dal marketing alla consulenza aziendale, dal mondo dello sport, come la campionissima Regina Schleicher che nel 2005 vinse i mondiali di ciclismo a Madrid e che adesso produce miele in Versilia, solo per fare un esempio”.
“Importante anche la “quota giovane” – sottolinea Francesca Lombardi leader degli under 35 di Coldiretti Toscana– con il 25% delle aziende femminili guidate da ragazze under 35 che hanno puntato sull’uso quotidiano della tecnologia per gestire sia il lavoro che lo studio, magari usando lo smartphone per controllare gli animali in stalla nelle pause di studio all’università oppure per gestire on line acquisti e prenotazioni in agriturismo, per fare ricerche per recuperare varietà perdute di frutti locali o ancora per portare il vino Made in Italy in tutto il mondo”.