Sostegno alle imprese che fanno innovazione, riqualificazione delle periferie, aiuti per la riduzione dei consumi energetici, per le nuove tecnologie e per la formazione dei giovani. Sono tante le iniziative rese possibili a Livorno grazie ai fondi dell’Unione Europea che oggi sono state al centro della tappa di “Europa in Toscana”, il tour del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi per raccontare come i finanziamenti dell’Ue hanno aiutato i territori.
Molti infatti pensano che l’Europa sia inutile. In tanti si lamentano che è lontana. “Ma non è così – ripete il presidente Rossi – l’euroscetticismo cresce anche perché dell’Europa spesso c’è scarsa conoscenza”. L’Europa è vicina invece, ribatte. E basta farsi un giro in Toscana per rendersene conto: da qui l’idea del viaggio, iniziato qualche mese fa e che a Livorno segna oggi la sesta tappa. Certo l’Europa può essere migliorata. “Delle due gambe su cui è costruita, il mercato e la coesione sociale, vorrei più forte e con maggiori risorse quest’ultima – ha ripetuto più volte Rossi nel suo tour – Non mi piace l’Europa dove le aziende possono spostare le loro produzioni approfittando di salari più bassi e dumping sociale. Ma la soluzione non può essere quella di tornare indietro alla ricetta del piccolo e bello”.
FONDI EUROPEI A LIVORNO – A Livorno e provincia sono stati distribuiti oltre 121 milioni di euro di contributi nel settennato 2007-2013 e più di 53 sono già stati concessi in quello successivo e tuttora in corso. C’è tempo fino al 2022, due anni dopo la chiusura ufficiale del settennato per spenderli, con numeri destinati dunque a crescere. Già oggi si tratta comunque di 174 milioni di euro distribuiti in poco più di undici anni e progetti e gli interventi finanziati sono tanti: a Livorno 5.005 dal 2007 al 2013, 1.663 dopo il 2014. Con investimenti che ne sono scaturiti ancora più voluminosi.
IL TOUR DI ROSSI – La prima visita di Rossi a Livorno è alla ex Wass Leonardo, società controllata da Finmeccanica specializzata nella costruzione di sistemi di difesa subacquei (siluri per lo più) ma che, mettendo a frutto le ricerche condotte per il settore militare, sviluppa anche prototipi che possono trovare mercato ed applicazioni nell’area civile: per il controllo e il monitoraggio ad esempio dell’ambiente o per la mobilità sostenibile. E’ il caso del V-Fides, una sorta di ‘razza’ teleguidata in grado di raccogliere dati in tempo reale grazie ad un cavo in fibra ottica lungo fino a cinquanta chilometri ma anche – ed il suo principale valore aggiunto – estremamente stabile nelle manovre, anche con forti correnti. Contributo pubblico: oltre 2 milioni e 111mila euro.
All’istituto di istruzione superiore Buontalenti Cappellini Orlando, tecnico per geometri, periti indutriali e professionale insieme, con i fondi europei hanno realizzato un prototipo in scala reale di casa intelligente, avanzata nei materiali, in gran parte in legno, biocompatibile e sostenibile, capace di ridurre solo sull’illuminazione il 20 per cento dei costi e molto di più considerando anche il riscaldamento. Centoventi studenti si sono avvicendati nella costruzione, nella posa in opera degli impianti e nella progettazione. Costo del progetto: 120 mila euro, la metà coperti con risorse del Fondo sociale europeo e il resto da quote statali e regionali.
Medicina e nautica: dagli occhiali digitali con ingrandimento stabilizzato per i chirurghi, una sorta di microscopio indossabile con realtà aumentata, alla capsula automatizzata e trasportabile per la disinfezione e sterilizzazione dei ferri chirurgici che potrebbe mandare in pensione gli attuali contenitori, da un sistema innovativo e integrato – con tanto di modulo di diagnostica preventiva – per la manutenzione a distanza di imbarcazioni di medie e grandi dimensioni a prototipi di nuovi ricetrasmettitori anti-collisione e per la raccolta di dati meteo e ambientali con l’obiettivo, in prospettiva, di attrezzare imbarcazioni in grado di navigare in modo automatico. Le quattro idee di ricerca e sviluppo sono stati illustrati durante un’iniziativa alla Camera di Commercio. Per il progetto Ma.vi Ultravista degli occhiali da chirurgo il contributo pubblico è stato di 56.400 euro, la metà fondi europei. Per la capsula per ferri sterili della Compolab dalla Ue sono arrivati 166.510, Regione e Stato hanno aggiunto altrettanto coprendo alla fine la metà dei costi. Il progetto Iot 4.0 yacht di Team Italia vale 320mila euro: anche in questo caso il contributo pubblico copre la metà della spesa e di questo 80 mila euro è la parte di fondi europei. Per i prototipi di sensori messi a punto dalla Wiser dall’Europa infine sono arrivati oltre 32mila euro: 65mila è il contributo pubblico totale su 187mila euro di spesa ammissibile.
Un tempo era la cosiddetta “Dogana dell’Acqua”, dove lungo i canali transitava il traffico marittimo e fluviale. Oggi alla Scoglio della Regina ha trovato casa il polo della logistica, della biologia e della robotica marina. La riqualificazione dell’area urbana, finanziata con i fondi europei del settennato 2007-2013, ha beneficiato di 5 milioni e 616 mila euro di contributi europei Fesr. I traslochi nei nuovi edifici si stanno completando in queste settimane.
L’ultima visita della tappa livornese del tour “Europa in Toscana” del presidente Rossi è alla Capitaneria di porto, dove si parla del progetto Sicomarplus finanziato con il programma Interreg. L’obiettivo è ridurre i rischi legati agli incidenti nella navigazione, attraverso linee guida ma anche un sistema radar che prevede l’installazione di due nuove antenne, una a sud dell’Isola dell’Elba (a Talamone) e la seconda a Castiglione della Pescaia, in modo da coprire un’ampia area del nord Tirreno. Dei 6 milioni e 688 mila euro di costo totale, la Regione Toscana ha contribuito per 1 milione e 483 mila euro.