Un giorno Gianna Nannini alza il telefono e chiama il suo enologo preferito, Renzo Cotarella. “Voglio te per fare un vino più buono del Tignanello!”. Comincia così nel 2006 l’avventura nel mondo del vino della rocker senese. Un viaggio partito con l’Igt rosso toscano Baccano, un omaggio al brano (quasi omonimo) Radio Baccano e anche una dichiarazione programmatica. Nel corso degli anni il catalogo di casa Nannini si è arricchito di nuove etichette.
Una produzione di qualità
L’artista senese riscopre all’inizio degli anni Duemila la passione per il vino e decide di rilevare la tenuta di famiglia: la Certosa di Belriguardo, a 7 chilometra di Siena. Qui sono nati i primi tre vini firmati Gianna Nannini: Rosso di Clausura, Baccano e Chiostro di Venere, tre Igt a base Sangiovese con discrete percentuali di Merlot, Syrah e Cabernet. Con il tempo si sono aggiunti il Chianti Docg Mama, il Chianti Classico Docg Belriguardo e l’Igt Inno.
La storia della Certosa di Belriguardo
La famiglia Nannini è un punto di riferimento da tempo immemore nella storia di Siena: dai dolci tradizionali alla storica Certosa di Belriguardo costruita nel 1348: qui i monaci cominciarono a produrre vino a partire dal XVI secolo. Nel 2006 Gianna Nannini ha deciso di rilevare la tenuta, appartenente alla sua famiglia. Per lanciare la produzione, si è affidata a un esperto del calibro di Cotarella. Nel 2018 l’incontro con Oscar Farinetti apre alla Certosa la possibilità di distribuzione tra i 100 Vini Fine Italian Wines. Per la Nannini e i suoi vini si apre un nuovo corso.
L’azienda Certosa di Belriguardo
La Certosa di Belriguardo si estende per 75 ettari, ma solo 8 sono coltivati a vigneto. Ci troviamo nel cuore della zona del Chianti dei Colli Senesi. Il sangiovese, il vitigno più rappresentativo della zona, è il cuore della produzione. La vendemmia avviene a mano e l’azienda è in conversione biologica, ha quindi rinunciato a concimi di sintesi e diserbanti.
Gianna Nannini e il vino
“Il profumo del vino è l’odore della terra in cui nasco e rinasco ogni volta che ci torno. Il sapore del vino mi accompagna e non mi lascia, fa parte della vita come il respiro, mi fa cantare l’anima, mi fa sentire vicino alla gente, mi fa amare più forte” così Gianna Nannini racconta il suo rapporto con il vino. Colpisce la forza delle immagini evocate dalla cantante, a dimostrazione di quanto sia viscerale il legame con le viti. “Il vino è nella radice del mio corpo, in movimento, è la sorgente delle note che si aggrappano alla melodia, è l’ebbrezza che ti fa sentire di dove sei in mezzo ai campi di ogni paese. E’ vino quello che vivo” conclude senza esitazioni.
L’artista senese sarà protagonista alla prossima PrimAnteprima di sabato 19 marzo, evento che dà il via alla settimana dedicata alle Anteprime di Toscana e che vede i consorzi di tutela impegnati a presentare le nuove annate e le riserve.
Gianna Nannini tornerà invece dal vivo allo stadio Franchi di Firenze a maggio.