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Benedetto Ferrara: la ‘mia’ Firenze tutta da riscoprire a teatro

Il giornalista e scrittore toscano è stato ospite della seconda puntata di ‘InToscana InCucina’ mercoledì 10 aprile

Benedetto Ferrara lavora per la redazione fiorentina di Repubblica dal 1988, occupandosi soprattutto di sport. Da inviato ha seguito per le pagine nazionali dal 2003 al 2010 il motomondiale, un giro d’Italia, due campionati europei di calcio, il mondiale sudafricano e le Olimpiadi di Londra. Appassionato di musica e dj, come videomaker ha realizzato alcuni documentari a sfondo sociale in giro per il mondo. Uno di questi, “Loumbila”, girato in Burkina Faso, nel 2003 ha vinto il premio Presidente della Repubblica al concorso “Che impresa”. Il 9 maggio al Teatro di Rifredi presenterà il suo nuovo spettacolo ‘Tutta Mia La Città’ con la regia di Leonardo Venturi, di cui sarà anche interprete. Una storia autobiografica che si dipana tutta in una notte quando il protagonista scopre di aver lasciato a casa le chiavi della radio dove deve andare a lavorare. È così che inizia il viaggio, inseguendo un mazzo di chiavi che si spostano sempre più in là, costringendo il protagonista a un giro senza fine nella Firenze meno conosciuta. Ma scopriamo di più nella nostra intervista.

Ciao Benedetto Ferrara possiamo dire che si è conclusa l’esperienza al quotidiano la Repubblica?
Non si è chiusa, si sono chiusi 31 anni su una strada. Ho avuto l’occasione di salire su un aereo per fare un ‘volo’ e provare altro. Su Repubblica comunque continuo a scrivere, si è solo concluso un modo di concepire il lavoro. Ho avuto a 58 anni l’opportunità di provare altre strade e penso che sia una fortuna alla mia età. Non avevo voglia di adagiarmi in attesa della pensione. Adesso farò anche altre cose. Io ho bisogno di motivazioni, ne ho sempre avuto bisogno, esattamente come quando andavo a fare documentari in giro per il mondo.

Tra poco andrà in scena a teatro ‘Tutta mia la città’, ci puoi già rivelare qualcosa?
È dal 2015 che scrivo per il teatro, ho fatto uno spettacolo che era una narrazione della Fiorentina attraverso la città, i suoi personaggi e le sue storie belle, drammatiche, difficili. Questa volta ho fatto una scelta diversa, quella di raccontare la Firenze che non si racconta mai. È una storia che ho scritto io e interpreterò io che non sono un attore, sarò un ‘narratore’. Si tratta di un giro notturno in bicicletta, come faccio io di solito, fuori dai viali, in zone che Alberto Angela non racconta. Firenze è meravigliosa, ma ci sono luoghi che sono sempre Firenze e invece non se ne parla mai, io ho deciso di raccontarli. ‘Tutta mia la città’ andrà in scena al Teatro di Rifredi il 9 di maggio.

I tuoi video su facebook a commento della partita domenicale sono ormai un appuntamento imperdibile. Cosa ne pensi di quello che sta capitando alla Fiorentina?
Il problema non è Montella o non Montella. La Fiorentina ha annunciato subito Montella per coprire la notizia delle dimissioni di Pioli e per rispondere a una necessità tecnica della squadra che non ha ancora finito la stagione. Il problema è con quale squadra giocherà Montella l’anno prossimo. Lui ha fatto molto bene a Firenze, meno bene altrove. Ha fatto bene a Firenze con una società motivata e una squadra forte, un centrocampo fortissimo. Questa è una squadra fragile dal punto di vista tecnico. I tifosi si stanno chiedendo cosa c’è dietro, Montella è venuto con quali garanzie? Detto questo Pioli s è comportato da uomo ha fatto quello che nel calcio non fa nessuno e in politica ancora meno, cioè si è dimesso, una volta che si è sentito sfiduciato con un comunicato discutibile. Adesso bisognerà capire che Fiorentina nascerà. I Della Valle sono al potere da 15 anni, sono tanti anni, non hanno ancora vinto niente, sono sempre andati a onde, momenti di entusiasmo, momenti di ritrazione. Adesso siamo in un momento morto dal punto di vista tecnico, un mare calmo, senza vento. Cosa faranno lo capiremo molto presto, con l’arrivo dell’estate.

Il tuo piatto preferito della cucina toscana?
Ce ne sono tanti. Quando amici stranieri vengono a Firenze la prima cosa che cercano è l’arte, la seconda è il cibo, ma vanno di pari passo. Io ti posso dire che stravedo per il coniglio in padella come facevano le nonne, con olive e vino bianco. È un piatto raro da trovare in giro, quando lo trovo mi esalto. Non sono un grandissimo mangiatore, ma ci tengo alla qualità. Potrei dirti anche la ribollita, è banale ma quando è buona è buona. Sarebbero almeno dieci piatti irrinunciabili.

Rivedi la puntata di InToscana InCucina di mercoledì 10 aprile.

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