Eugenia Dal Bò è una ‘figlia del Risorgimento’. Nasce all’indomani dell’Unità d’Italia e muore alla vigilia della proclamazione della Repubblica. Il padre patriota le infonde ideali mazziniani e la incoraggia a proseguire gli studi fino alla laurea in lettere, unica donna del suo corso. Insegnante, studiosa di Dante e conferenziera, vive in una Italia unitaria ma non ancora unificata nella cultura e nei costumi. Sposa un ufficiale dei bersaglieri, Gherardo Pantano, destinato a diventare generale. Eugenia e Gherardo vivono insieme la Prima guerra mondiale, la Disfatta di Caporetto, incrociano D’Annunzio, Badoglio, Mussolini. Eugenia muore nel 1943, due settimane prima della caduta del Duce.
Il diario di Eugenia Dal Bò è uno degli otto finalisti al Premio Pieve la cui premiazione si terrà a Pieve Santo Stefano domenica 15 settembre. L’opera ritenuta più meritevole dalla Giuria nazionale, fra le otto finaliste, è premiata con 1.000€ e la pubblicazione del testo, a cura della casa editrice Terre di mezzo (dal 2001). Gli scritti partecipanti al concorso, pervenuti in Archivio entro il mese di gennaio di ogni anno, vengono valutati – in base alla loro genuinità originale – e quindi selezionati dalla Commissione di lettura fino alla scelta degli otto testi finalisti. Questi sono poi affidati all’esame della Giuria Nazionale. Non costituisce elemento di giudizio la forma eventualmente sgrammaticata o poco corretta della scrittura, e, anzi, l’Archivio invita a rispettare la forma originaria del testo, senza apportare modifiche, tagli, correzioni o altre forme di rielaborazione.
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