Si alza il sipario sul Siena Awards, il festival dedicato alle arti visive che trasforma Siena nella capitale mondiale della fotografia. Venerdì 25 ottobre la grande festa dedicata alla fotografia internazionale si aprirà alle 17 al Teatro dei Rinnovati con la cerimonia di premiazione del Siena International Photo Awards Festival, il contest a cui partecipano con le loro opere di fotografi professionisti, dilettanti e amatori provenienti da 161 paesi di tutto il mondo.
“In soli pochi anni il Siena International Photo Awards si è trasformato in una delle più importanti competizioni fotografiche al mondo – spiega Luca Venturi, ideatore e direttore artistico del Festival – siamo felici di aver creato una grande famiglia, una comunità con al centro la fotografia, come forma di linguaggio internazionale che connette persone di ogni cultura ed estrazione sociale”.
La quinta edizione della kermesse proporrà un ricco calendario di eventi, workshop e photo tour, per immergersi nella bellezza delle immagini e del territorio, approfondendo tecniche e conoscenze nel campo fotografico. Un mese intero per immergersi nell’arte fotografiche con ben nove mostre ospitate nelle location più esclusive.
Dal 27 ottobre al 1 dicembre l’ex distilleria dello Stellino ospita “Imagine all the people sharing all the world”, l’esposizione che raccoglie le foto del Siena International Photography Award: 114 fotografie di 99 fotografi di 39 nazionalità diverse, divise nelle categorie tematiche.
Fino a domenica 1 dicembre altre otto mostre animeranno la città. Da “Above us only sky”, la selezione delle più belle foto premiate ai Drone Photo Awards alla sfida ambientalista contro l’inquinamento di Randy Olson, uno dei più importanti e storici collaboratori di National Geographic che espone a Siena le immagini di “Plastic Apocalipse” per raccontare la bellezza del nostro Pianeta, impegnato nell’ardua lotta di resistenza contro l’inquinamento.
In mostra anche gli scatti di Philip Coburn, che raccontano la missione dell’ISAF legata alla riconquista di Musa Qala, in Afghanistan e il progetto fotografico di Constanza Portnoy che in “Life force: what love can save” ha scelto di dare luce alla straordinaria storia di Jorge, Vero e della piccola Ángeles. Una famiglia speciale che, nonostante le difficoltà legate alle malformazioni dei due genitori, ogni giorno si occupa della piccola Ángeles.
Celebra la prodezza delle “donne del mare” dai capelli argentati il reportage del fotogiornalista belga Alain Schroeder, che nella sua “Grandma Divers” racconta l’affascinante e poco conosciuta storia della comunità di pescatrici coreane, definite anche come le ultime sirene, dedite già dal 434 d.C. alla tradizionale attività dell’immersione subacquea in apnea in cerca di alghe, frutti di mare di vario genere e di polpi. Concentra la sua attenzione sugli abusi e sulle violenze sessuali perpetrate all’interno dell’esercito americano l’esposizione “Prisoners of War: Male on Male Sexual Assault in America’s Military” di Mary F.Calvert.
Sempre fino al 1 dicembre e sempre a Siena sarà possibile ammirare “Blue ‘Karma”, la mostra dedicata al mondo “Underwater”, che raccoglie alcune delle più belle immagini del fotografo senese Filippo Borghi, da anni considerato uno dei massimi interpreti internazionali della fotografia marina. A chiudere l’elenco delle mostre senesi anche la preziosa collezione di Antonello Palazzolo, artista poliedrico, pianista, architetto e fotografo, ideatore di “Spazi Sonori” istallazione permanente, dove suono, immagine e architettura si mescolano.