Il sistema integrato Ciclovia dell’Arno-Sentiero della Bonifica è stato al centro del convegno promosso dalla Regione Toscana al Tuscany Hall di Firenze nell’ambito del ciclo di incontri ‘La Toscana che si muove’. Un complesso lungo più di 400 km che tocca cinque province e attraversa città d’arte come Firenze, Pisa ed Arezzo e terre di straordinaria bellezza e di forte attrazione turistica, quali il parco nazionale delle Foreste Casentinesi, il parco regionale di Migliarino e San Rossore, le riserve naturali regionali di Ponte a Buriano e Penna e Valle dell’Inferno e Bandella, attraversa il cuore della civiltà etrusca e della bonifica lorenese in Val di Chiana.
Ad aprire i lavori del convegno è stato l’assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, che ha sottolineato con forza la scelta della Toscana di mettere al centro delle sue politiche la mobilità sostenibile.
“Dal 2014 ad oggi – ha ricordato l’assessore nella sua relazione – la Regione ha messo a bilancio oltre 60 milioni di euro per interventi sulla mobilità ciclabile sull’intero territorio regionale, promuovendo investimenti complessivi per quasi 90 milioni di euro, grazie alle compartecipazioni degli enti coinvolti. Stiamo lavorando – ha aggiunto – sia per creare le condizioni affinché i Comuni possano portare avanti i loro interventi nell’ambito di un programma chiaro e ben definito, sia per sostenere la manutenzione lungo le ciclovie via via che vengono costruite, in modo che il sistema ciclabile realizzato resti sempre efficiente”.
La Ciclovia dell’Arno, integrata con il Sentiero della Bonifica, è la principale tra le grandi vie ciclabili tracciate dalla Regione per coniugare lo sviluppo di una mobilità sostenibile, sana e amica dell’ambiente, con lo sviluppo turistico ed in particolare del cicloturismo, cresciuto del 40 per cento in Italia negli ultimi anni.
“La scelta che abbiamo fatto è chiara – ha spiegato l’assessore – disegnare un sistema regionale di ciclovie capace di connettersi sia con i grandi itinerari nazionali che con le ramificazioni territoriali. Ed in questo sistema gli assi portanti sono rappresentati dalla Ciclovia dell’Arno e dalla Ciclovia Tirrenica, i due itinerari sui quali ci siamo concentrati per primi e che sono più avanti nella progettazione e realizzazione. La chiarezza negli obiettivi ci ha permesso di lavorare in modo organico e coerente, evitando gli sprechi e la dispersione di fondi”.