Si intitola Viadotta lo spettacolo che animerà la 24ima edizione della Tovaglia a Quadri, la cena con spettacolo dove si mescolano teatro, cibo e vita quotidiana che torna nel centro storico di Anghiari dal 10 al 19 agosto. La rassegna, definita dai suoi autori “cena toscana con una storia da raccontare in quattro portate”, richiama ogni anno oltre mille spettatori.
Viadotta, scritto dal direttore artistico del Teatro di Anghiari Andrea Merendelli e da Paolo Pennacchini, porta in scena come di consueto una storia centrata su problematiche del nuovo millennio che si fondono con le vecchie tradizioni del paese per una memoria civile della collettività. Quest’anno nella piazzetta del Poggiolino, nel cuore del borgo, si racconteranno storie di uomini e animali, lungo le antiche vie che fin dal tempo dagli Etruschi erano percorse dalle popolazioni rurali per “transumare” verso il mare.
Le storie narrate negli spettacoli della Tovaglia a Quadri sono il frutto di un continuativo lavoro di ricerca d’archivio, unito alle testimonianze degli abitanti del posto, legate alla memoria di Anghiari, ai racconti dei nonni. Il tutto condito dagli stornelli toscani che risuonano dalla fisarmonica e dalle voci degli stessi attori in mezzo ai vicoli di Anghiari mentre, tra una scena e l’altra, il pubblico si gode la prelibatezza dei piatti e del vino rosso.
Sono gli stessi cittadini infatti, non attori professionisti, a recitare tra i commensali della lunga tavolata. A scandire la performance, gli intermezzi musicali che rappresentano una sospensione del racconto e accompagnano le portate servite agli spettatori dagli stessi attori, deputati al ruolo di camerieri, sia nella finzione che nella realtà.
Nel menù della cena non mancano mai i piatti tipici locali con prodotti a chilometro zero, dai classici crostini ai bocconcini di Chianina senza dimenticare i bringoli, che è come vengono chiamati ad Anghiari i pici, e chiudendo in dolcezza con i cantucci.