Trovare una nuova strada per il trattamento dell’osteoartrite, in grado di portare benefici concreti ai pazienti e di abbattere le spese del sistema sanitario. È la linea di ricerca proposta dal nuovo progetto europeo Admaiora coordinato dall’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, con il team di ricerca guidato da Leonardo Ricotti.
Il consorzio di ricerca è composto da altri sette partner europei tra enti di ricerca e piccole e medie imprese, il progetto durerà quattro anni e punta a rivoluzionare il trattamento dell’osteoartrite, una patologia cronica progressiva che comporta non solo dolore alle articolazioni, ma anche ridotta mobilità e colpisce circa 15 milioni di persone in Europa, in larga maggioranza over 50.
Con soluzioni mediche capaci di combinare nuovi biomateriali responsivi, cellule staminali derivanti da tessuto adiposo dei pazienti, sistemi di stimolazione a ultrasuoni e altre tecnologie, Admaiora promuove la rigenerazione della cartilagine e la riduzione dei processi infiammatori dell’articolazione.
I partner del consorzio oltre alla Sant’Anna sono l’istituto ortopedico “Rizzoli” di Bologna, la Bar-Ilan University in Israele e cinque aziende di Israele, Francia, Germania, Polonia e Svezia. “Il nostro gruppo di ricerca – conclude Riccotti – svilupperà un sistema per la stimolazione a ultrasuoni altamente controllato e contribuirà allo sviluppo e al testing in vitro dei materiali nanocompositi da impiantare per rigenerare la cartilagine”.