Oggi in Europa “riemergono pulsioni identitarie, nazionalistiche, che si portano dietro il razzismo, la ricerca di capri espiatori, l’esclusione di chi è diverso, e questo frena la costruzione dell’Europa”, ma “l’Europa ha costruito gli anticorpi contro i suoi nemici: sono i giovani, nei quali confido”. Lo ricorda il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, nel corso di un’iniziativa a Cracovia col vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, tenutasi nell’ambito del Giorno della memoria.
“Abbiamo sentito le voci e le testimonianze dei sopravvissuti – ha spiegato ancora il governatore toscano – e abbiamo capito come da quell’orrore della guerra e dei campi di sterminio sia nata una cultura e un modo di pensare che ha spinto verso la solidarietà e l’uguaglianza tra i popoli. Da quello stesso orrore è nata la costruzione dell’Europa”.
Rossi ha poi espresso fiducia nei “giovani formati che si sentono partecipi di una cittadinanza europea e nelle mani dei quali lasciamo il destino dell’Unione: un destino che credo sarà felice”.
Ed a Cracovia il presidente è tornato a parlare di ‘accoglienza’ e di immigrazione. “Difenderemo la legge toscana sull’accoglienza e le cure dispensate anche a chi non ha un permesso di soggiorno – ha rimarcato Rossi. Una grande conquista di civiltà rispetto a cui non torneremo indietro”.
“Ci sono sempre più episodi di razzismo anche nei nostri paesi” – ha sottolineato ancora il presidente. “In Toscana, ha ricordato, “vivono 400 mila immigrati, alcuni arrivati da diversi anni e decenni: quattrocentomila persone su 3 milioni e 700 mila abitanti di tutta la regione. E la prima discriminazione che dovremmo rimuovere – alza la voce, rivolto agli studenti – è il mancato riconoscimento della cittadinanza ai tanti ragazzi e ragazze che sono in classe con voi ma non sono riconosciuti come italiani”.