Il cielo di piombo mette in risalto i profili dei colli, gli alberi, i colli e le antiche mura etrusche che un sole spuntato da chissà dove fa brillare in un contrasto cromatico esasperato. Condizioni ideali per la formazione di un arcobaleno che non dura abbastanza. Stiamo percorrendo la strada che sale fino a Cortona. E immaginiamo a quanti scorci simili hanno assistito i contadini del Settecento e, come loro, anche il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I di Lorena. Fu suo il merito dell’edificazione di numerose case coloniche nel bel mezzo dei poderi bonificati. Esempi di architettura funzionale che seguivano precisi criteri nell’estetica e nell’organizzazione degli spazi. Non è un caso, quindi, che questi edifici costruiti secoli fa, molti dei quali rischiavano di scomparire per l’incuria e l’abbandono, siano stati col tempo battezzati come “Leopoldine”.
Di case coloniche così fatte è piena la Val di Chiana. E soprattutto Cortona, quell’antico borgo che domina la valle e da cui s’intravede perfino il Trasimeno. In questo luogo di storia e bellezza, nell’ex convento trecentesco di Sant’Agostino, in un giorno in cui anche il chiostro è bagnato dalla pioggia, si è consumata la prima tappa di un percorso partecipativo che fa delle Leopoldine la prima declinazione concreta di un progetto strategico che coinvolge il paesaggio coi suoi abitanti. L’ambito è sempre quello del Pit della Toscana e questo è solo il primo dei sette progetti che stanno prendendo realmente forma.
«Stiamo andando a recuperare e valorizzare un patrimonio storico, culturale e insediativo importantissimo per la Val di Chiana e per tutta la Toscana» spiega Vincenzo Ceccarelli,assessore regionale alle infrastrutture e ai trasporti.
«Siamo di fronte alla grandezza del nostro passato, che non vogliamo perdere. Anzi, il nostro obiettivo è di adattarlo alle esigenze contemporanee, proiettandolo nel futuro. Penso alla creazione di nuove opportunità nell’ambito del turismo, delle attività agricole e perfino all’occupazione. Soprattutto quella giovanile».
Un confronto aperto, onesto, partecipato. A Cortona c’erano professionisti del settore, molti sindaci (dieci i Comuni coinvolti), guide turistiche e ambientali, cittadini. Sono intervenuti per condividere idee, riflessioni, esempi di buone pratiche. Ma anche criticità, dubbi, bisogni. Del resto il senso di questi appuntamenti è proprio quello di condividere e portare a sintesi un progetto comune.
«C’è chi chiede più vincoli e chi invece vuole meno restrizioni» dice Ceccarelli alla platea. «Credo che con troppi vincoli ci sia il rischio di morire. Il rischio, quello vero, è di vincolare delle macerie. Desidero quindi tranquillizzare tutti: non ci saranno snaturamenti».
«Stiamo vivendo la prima esperienza di partecipazione su una progettazione paesaggistica» ricorda Francesca De Santis, garante dell’informazione e della partecipazione di Regione Toscana. «Il paesaggio sta diventando volano di sviluppo e d’investimento. Non solo per le funzioni agricole, ma anche per il turismo, alle imprese, alla dimensione economica e sociale». E mente Aldo Iannello (direttore urbanistica e politiche abitative di Regione Toscana) ci ricorda come questo progetto «dà concretezza ai valori identitari del territorio», per Francesca Basanieri (sindaco di Cortona) «le Leopoldine rappresentano un elemento importante per la storia e il paesaggio del borgo». Secondo lei col recupero di questi edifici sarà possibile «far nascere un nuove economie». Del resto, aggiunge, «è stato fatto nel Settecento, possiamo riuscirci di nuovo».
Il percorso non si esaurisce certo qua. Altri incontri seguiranno a partire da marzo. E nel frattempo, sulla pagina web del garante regionale, è aperto il form per l’invio di un contributo partecipativo per il progetto di paesaggio delle Leopoldine in Val di Chiana (scadenza fissata al 14 marzo 2019). TAG: Val di Chiana, Leopoldine, paesaggio, Cortona, Toscana, Regione Toscana, Pit, piano paesaggistico, turismo, Vincenzo Ceccarelli, Francesca De Santis, partecipazione, Aldo Iannello, urbanistica, politiche abitative