Prosegue il trend positivo della raccolta differenziata in Toscana che per il 2018 segna un più 2,2 portando la nostra regione al 56%. È quanto si evince dai dati relativi alla certificazione delle raccolte differenziate riferiti al 2018 pubblicati dalla Regione.
La produzione di rifiuti urbani è stata pari a 2,29 milioni di tonnellate, in aumento del 2% rispetto all’anno precedente (+44.600 tonnellate) con il dato pro capite che è passato da 600 a 613 kg/abitante.
Positiva la sostanziale diminuzione, pari a circa 29.000 tonnellate, della parte non differenziata dei rifiuti, accompagnata da un aumento delle raccolte differenziate di circa il 6% rispetto al 2017 (+74.000 tonnellate).
A scala di ambito i risultati migliori in termini di efficienza della raccolta differenziata sono stati quelli di Ato Toscana Costa (province di Livorno – esclusi i comuni della Val di Cornia – Lucca, Massa e Pisa) e di Ato Toscana Centro (Città Metropolitana di Firenze e province di Pistoia e Prato) rispettivamente al 60,8 e al 60,6 percento, con Ato Costa che ha visto aumentare la raccolta differenziata rispetto all’anno precedente di 2,2 punti percentuali, mentre ATO Centro di 1,9 punti percentuali.
L’Ato Toscana Sud (province di Arezzo, Grosseto, Siena e comuni livornesi della Val di Cornia) si attesta al 41,9% con un aumento di 2,5 punti rispetto al 2017, confermando la fine della lunga fase di stagnazione delle performance di raccolta differenziata che aveva interessato questo territorio fino al 2016.
In Ato Sud mantengono risultati oltre il 65% di RD i comuni di Civitella in Val di Chiana, Monte San Savino, Magliano in Toscana, Asciano e Rapolano Terme, mentre oltrepassano l’obiettivo per la prima volta nel 2018 Lucignano, Montieri, Chianciano Terme, Chiusi e Torrita di Siena. Tra i comuni che non hanno superato l’obiettivo sono molti quelli che si sono comunque distinti per importanti passi avanti nella raccolta differenziata come Castiglion Fiorentino, Cortona, Castell’Azzara, Gavorrano, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Sorano e Sovicille, per citarne solo alcuni.
Nessuno degli Ato ha superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, stabilito dalla norma nazionale per il 2012. «È un dato positivo – commenta l’assessore all’ambiente Federica Fratoni – che ci fa ben sperare per il futuro, anche in considerazione delle risorse che Regione Toscana nel 2018 ha messo in campo, circa 30 milioni di euro a favore degli ATO, per spingere la raccolta differenziata verso l’obiettivo del 70% entro il 2020, che è stato fissato nel piano regionale. Prevenzione, riciclo e riuso sono oggi parole chiave per le politiche di gestione dei rifiuti che guardano nella direzione dell’economia circolare e la raccolta differenziata è un presupposto fondamentale per realizzare uno smaltimento sostenibile e, di conseguenza, anche per la salute dell’ambiente».
«Registro, tuttavia – prosegue l’assessore – che Ato sud è ancora drammaticamente lontano dall’obiettivo di piano del 70 per cento al 2020. Di fronte a questo dato sconfortante, invito il sindaco Ghinelli, presidente dell’assemblea di Ato, a dedicare le sue energie per migliorare sensibilmente i livelli di raccolta differenziata, anche utilizzando con efficacia le risorse regionali, mettendo in campo azioni concrete. Faccia funzionare l’organismo che oggi presiede, anziché contestare la riforma sull’Ato unico, che ancora non c’è, e che la Regione vuole scrivere insieme ai Comuni”.
I Comuni toscani più virtuosi che hanno superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata sono 98.
Tra i capoluoghi di provincia si distingue il risultato di Lucca, che ha superato l’80% di raccolta differenziata e il sensibile miglioramento del dato di Livorno.