Talenti, competenze, passione, idee, creatività. Oggi l’artigianato toscano conta 20mila imprese per un totale di circa 100mila addetti e un fatturato totale di 21milioni di euro l’anno. Solo il 6% supera i 15 dipendenti, il resto è una galassia di piccole e piccolissime realtà. Una rete che sostiene un’economia vivace, che si è stabilizzata con gli anni. La fotografia del settore è stata tracciata nel corso di un convegno promosso dalla Regione Toscana e Artex al Museo del Tessuto di Prato, con un ospite di eccezione, lo storico dell’arte Philippe Daverio.
“In 10 anni – ricorda l’assessore regionale alle Attività produttive Stefano Ciuoffo – Artex ha accompagnato l’artigianato toscano con attenzione e vivacità con iniziative e proposte. Tra i vari progetti realizzati cito ‘Maestro Artigiano’ e ‘Bottega Scuola’ perché ci preme che questi mestieri non scompaiano e vogliamo puntare sulla formazione. I Maestri Artigiani aumentano costantemente e stiamo lavorando, insieme alle Associazioni di Categoria, per costruire un Catalogo dell’Offerta Formativa delle Botteghe Scuola Toscane. Con progetti come ArTour, con il sito e gli Itinerari d’Autore, e Artigianato & Aperitivo, abbiamo poi creato rapporti sinergici tra artigianato e turismo, in un’ottica di mutuo beneficio. La Carta Internazionale dell’Artigianato Artistico negli ultimi anni ha visto accrescere la platea dei sottoscrittori, grazie anche all’interesse di vari Comuni toscani, ed è sempre di più un punto di riferimento”.
L’iniziativa è stata l’occasione per fare il punto a dieci anni alla sottoscrizione della Carta Internazionale dell’artigianato artistico, nata da un lungo percorso di condivisione e confronto, che si è affermata come una base condivisa per la costruzione di strategie per lo sviluppo, la valorizzazione, la tutela e la promozione dell’artigianato artistico a livello nazionale e internazionale. Negli anni la rete di soggetti coinvolti si è allargata e rafforzata: ad oggi la Carta è sottoscritta da 9 paesi, 14 regioni italiane, 3 regioni francesi, e 15 associazioni nazionali e internazionali. Tra gli obiettivi del documento: una maggiore comunicazione e promozione; progetti specifici e personalizzati di internazionalizzazione e commercializzazione; percorsi di innovazione ad hoc; rapporti costanti e creativi con il mondo dell’istruzione e della formazione; rapporti sinergici con le altre risorse del territorio, come turismo e sistema culturale.
“L’artigianato artistico racchiude l’essenza della storia di un territorio – spiega Giovanni Lamioni, presidente di Artex – ha un enorme valore sociale e culturale, ma allo stesso tempo è una importante risorsa economica e occupazionale. Negli anni Artex è sempre stata in prima linea per valorizzare tutti questi aspetti, promuovendo sempre la collaborazione tra diversi soggetti, pubblici e privati. C’è ora una storia tutta da scrivere, che deve necessariamente tener conto delle nuove tecnologie, delle evoluzioni della domanda sempre più repentine e dei mercati emergenti. La tradizione deve vestirsi di nuovo, ma per essere vincenti dobbiamo promuovere la nostra unicità e difenderci dall’omologazione”
Oggi sono circa 200 i ‘Maestri Artigiani’ e oltre 20 le ‘Botteghe Scuola’ presenti in regione. Il raggiungimento di queste qualifiche è legato a dei requisiti fondamentali che servono a garantire l’assoluta qualità dei prodotti e della formazione. Il Maestro Artigiano deve infatti avere un’esperienza decennale, certificata e riconosciuta attraverso il conseguimento di premi, diplomi o attestati. Ma non solo, deve essere anche in grado di insegnare il mestiere. I Maestri possono poi scegliere di accreditare i propri laboratori come ‘Botteghe Scuola’, ovvero luoghi di formazione con dimensioni, arredi e criteri economico-finanziari ben precisi.