“Oggi innalziamo una cattedrale”. Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ha definito la cerimonia della posa della prima pietra per la costruzione del nuovo ospedale Santa Chiara.
“Stiamo scrivendo una storia secolare – ha aggiunto – e credo che in occasioni come questa non debba mancare il giusto orgoglio per ciò che siamo riusciti a fare“. Il nuovo ospedale, ha assicurato il direttore generale dell’Aoup Silvia Briani, sarà completato “nel 2024, restituendo a Pisa uno dei più grandi e avanzati poli sanitari europei, seguendo un progetto sviluppato secondo logiche per intensità di cura, con camere singole e i familiari dei pazienti che potranno trattenersi per la notte e usare spazi comuni attrezzati“.
IL PROGETTO. L’appalto per la costruzione del nuovo ospedale Santa Chiara di Pisa è un affare da 370 milioni di euro (240 per nuove costruzioni e 130 per la gestione e manutenzione) per il raggruppamento di imprese che si è aggiudicato la gara d’appalto europea: Inso (capogruppo), Consorzio Integra (mandante), attraverso le imprese assegnatarie Cmb Società Cooperativa di Carpi (Modena) e Cmsa Società Cooperativa di Montecatini Terme (Pistoia), e Gemmo (mandante).
L’appalto prevede entro quattro anni, è spiegato in una nota, “la costruzione di edifici a uso sanitario e didattico e poi, per i successivi nove anni, la gestione e manutenzione sia del patrimonio immobiliare di nuova edificazione sia di quello esistente nel presidio ospedaliero di Cisanello“. Nel contratto, inoltre, è previsto il versamento, da parte del gruppo vincitore, “di una caparra confirmatoria di 12,25 milioni per l’acquisto del Santa Chiara, di importo pari al 10% del valore stimato (circa 122,5 milioni di euro) in attesa della progettazione esecutiva dell’opera di riqualificazione urbanistica di tutto il complesso, che potrà essere acquistato a singoli lotti o in cordata con altri investitori, sempre nell’ambito della riconversione delineata nel progetto Chipperfield, vincitore nel 2007 del concorso di idee internazionale per la riqualificazione di tutta l’area a ridosso della Piazza dei Miracoli“.
Il nuovo ospedale, costruito secondo la logica del monoblocco orizzontale a intensità di cura, avrà 632 posti letto per le degenze in camera singola e un flusso quotidiano di circa 15 mila persone. Sarà costruito anche un nuovo polo didattico per gli studenti di medicina e, ha proseguito l’Aoup, sarà dotato “di aree a verde e alberate e due parchi: uno nella parte vecchia, il ‘Parco storico’ e uno nell’area golenale nella zona dei campi sportivi, il ‘Parco fluviale’, per mitigare l’impatto ambientale del costruendo complesso ospedaliero“.
LE DICHIARAZIONI. Secondo il rettore dell’università di Pisa Paolo Mancarella, “oggi inizia un cammino strategico che interviene in maniera decisiva sul futuro della città con la restituzione del vecchio ospedale alla fruizione collettiva e perché quella che è già un’eccellenza nazionale adesso, sarà ancor di più esaltata competendo a livello europeo e internazionale“.
E’ proprio l’urbanistica la principale sfida che si apre adesso per Pisa e che ridisegnerà il volto cittadino a due passi dalla Torre pendente, con il trasferimento di tutti i reparti ospedalieri oggi presenti nel nuovo presidio di Cisanello: “Su questa vogliamo dire la nostra – ha detto il sindaco Michele Conti -, perché il Comune ha competenze e vuole giocare il proprio ruolo fino in fondo. Auspico che già dalle prossime settimane si apra un proficuo confronto con la Regione, i vertici dell’Aoup e i professionisti dell’impresa per capire se a distanza di quasi dieci anni dal piano Chipperfield per riqualificare l’area monumentale del vecchio Santa Chiara ci sono elementi da rivedere, da aggiornare, da migliorare per uno sviluppo virtuoso di quella porzione strategica della città“.
Infine, l’assessore regionale al Diritto alla salute Stefania Saccardi, ha assicurato che “il nuovo ospedale non sarà solo un bel posto, ma un luogo dove continueremo a investire sul capitale umano per garantire il livello più alto possibile di sanità ai cittadini toscani e non solo“.