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Pasqua in cucina in Toscana: tre dolci ricette della tradizione

Per le festività pasquali porta in tavola la “sportella” dell’Isola d’Elba oppure la Pasimata, una torta povera che si cucina in Garfagnana

In Toscana la Pasqua non è solo il rito dello Scoppio del Carro nella piazza del Duomo di Firenze: le tradizioni più autentiche le ritroviamo in cucina, nei dolci tipici del periodo pasquale. Ecco tre ricette per portare in tavola i dolci pasquali.

La Sportella dell’Isola d’Elba

A Rio Elba, uno dei paesi più antichi dell’Isola d’Elba, ancora oggi si cucina la Sportella, un biscotto che un tempo le ragazze regalavano nel periodo pasquale ai loro innamorati per dichiarare il loro interesse.

  • Impastate 600 grammi di farina con 250 grammi di zucchero, tre uova, una bustina di lievito, 200 grammi di burro, mezza tazza di latte e una manciata di semi di anice.
  • Dividete l’impasto in tante palline, poi date alla pasta la forma rotonda della sportella, preparando un rotolo di pasta che poi intreccerete alle estremità in modo da formare un cerchio che si chiude.
  • Spennellate le sportelle con il rosso d’uovo, spolveratele con le codette di zucchero e cuocete in forno a 180 gradi per 20 minuti. Ecco così pronti i vostri biscottoni pasquali.

La Schiacciata di Pasqua livornese

La Schiacciata di Pasqua alla livornese

Da provare anche la schiacciata di Pasqua alla livornese, un dolce simile al Panettone, che ricorda i sapori antichi, buonissima anche fredda, magari riempita con la marmellata fatta in casa.

  • Lavorate 600 grammi di farina con 25 grammi di lievito di birra e un po’ d’acqua finchè l’impasto non è consistente. Poi coprite con la pellicola e lasciatelo lievitare per due ore.
  • Aggiungete un uovo, 140 grammi di zucchero, un bicchiere di olio di oliva, impastate e rimettetelo a lievitare per altre tre ore.
  • Unite un altro uovo, un bicchiere di Vin Santo, la scorza grattugiata di un arancio, 20 grammi di anici e 40 grammi di burro fuso.
  • Mettete l’impasto a lievitare nella tortiera dai bordi alti per mezz’ora, poi spennellatelo di uovo sbattuto e cuocetelo zucchero e cuocetelo a 180 gradi per 45 minuti.

La Pasimata della Garfagnana

Infine in Garfagnana da sempre nel periodo di Pasqua si prepara la Pasimata: una torta “povera” che ha origini antichissime e che richiede un po’ di pazienza, ma sicuramente ne vale la pena. Gli ingredienti sono semplici ma il sapore è indimenticabile, dovuto soprattutto alla lunga lievitazione.

  • Sciogliete 50 grammi di lievito di birra in due bicchieri di latte tiepido, poi aggiungete 100 grammi di farina e lasciate riposare riposare fino al giorno dopo.
  • Aggiungete al lievito 900 grammi di farina, tre uova, 400 grammi di zucchero, 200 grammi di burro ammorbidito e lavorate energicamente l’impasto. Lasciatelo lievitare finché non avrà raddoppiato il suo volume.
  • Aggiungete 200 grammi di uvetta (lasciata in ammollo per mezz’ora), 30 grammi di anici e la scorza grattugiata di un limone. Lasciate lievitare ancora l’impasto in un luogo caldo per altre due ore.
  • Imburrate e spolverate di farina una teglia e infornate la pasimata per circa 40 minuti a 180 gradi. Il dolce è servito!

 

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