Raccontare le strade, i vicoli, gli edifici di Siena e ripercorrere la storia delle diciassette contrade della città, che ancora oggi conservano tesori artistici, tramandano memoria e tradizioni e hanno tenuto vivo il Palio nel corso dei secoli. È questo l’obiettivo delle Passeggiate d’autore 2020 dal titolo “Diciassette storie, un’unica storia”, la rassegna ideata da Toscanalibri.it che per tutto l’anno condurrà cittadini e turisti alla scoperta delle contrade con approfondimenti sui rispettivi territori, musei, oratori.
Si parte sabato 18 gennaio alla scoperta della Contrada della Chiocciola, con ritrovo alle 15 a Piazzale Biringucci. fuori Porta San Marco) Passeggiate d’Autore porterà alla scoperta della Contrada della Chiocciola. Siamo nel rione di San Marco, la porta omonima era detta anche delle Maremme, perché rivolta verso le terre maremmane. Fu da porta San Marco che la mattina del 3 luglio 1944 fecero ingresso le truppe francesi per liberare Siena. Sotto le pietre che lastricano il rione è racchiusa la leggenda della Diana, il fiume che non esiste, ma che c’è (nella leggenda, appunto) e la cui ricerca tanto fece dannare i Senesi fino a dover subire l’ironia dantesca. In queste strade contrassegnate da storia, mito, quiete che sale dalla campagna circostante, sorge la contrada della Chiocciola. Una delle contrade che con questo nome già viene citata nei giochi che si effettuavano sul Campo ai primi decenni del Quattrocento. L’archivio ha inoltre alcuni documenti che attestano l’antica storia della contrada a partire dal Seicento.
L’Oratorio era, un tempo, la chiesa delle monache di San Paolo. Un edificio da ammirare per la cupola, il pavimento, gli stucchi, il coro. Vi è conservata una tavola cinquecentesca raffigurante l’Incoronazione della Vergine dipinta dal Brescianino. Nel Museo merita particolare attenzione la sala, unica nel suo genere, interamente dedicata agli arredi e paramenti sacri. Così come sono da ammirare i modelli in legno di porta San Marco e delle Fonti senesi, realizzati da Bernardino Barbetti. La Chiocciola può vantare la primogenitura delle fontanine di contrada e del battesimo contradaiolo. La fontanina, con un bronzo di Fulvio Corsini, fu infatti eretta nel 1947 e nel 1949 vi si effettuò la prima cerimonia di iniziazione.
La rassegna prosegue sabato 25 gennaio con partenza alle 15 dalla Chiesa di San Giuseppe, e vede come protagonista la Contrada Capitana dell’onda. Tra gli scorci di Siena più raffigurati è l’Arco di San Giuseppe, sul tracciato delle antiche mura in parte inglobate nelle case. Un’immagine che troviamo quasi sempre riprodotta e descritta nei taccuini dei viaggiatori stranieri. Arthur Symons, poeta e critico letterario britannico, lo cita, ad esempio, nel libro Cities of Italy, pubblicato agli inizi del Novecento. Symons, si trovò a Siena proprio nei giorni della festa di San Giuseppe e nel suo diario annotò che per i Senesi “la religione fa parte della tradizione, come il Palio”, così che “osservano le festività con naturalezza, piuttosto che con fervore”. Nella pagina dello scrittore inglese leggiamo: “Su entrambi i lati delle due ripide piagge vendevano piccoli balocchi di legno che correvano su ruote fatte di pigne, e la gente andava su e giù per le due vie, sfoggiando il vestito delle feste”.
La chiesa di San Giuseppe dei Legnaioli, non a caso edificata tra Cinquecento e Seicento dall’Arte dei Legnaioli, divenne Oratorio della contrada dell’Onda nel 1787, quando, il 17 giugno, gli ondaioli vi tennero la loro prima adunanza. Scendendo da via Sant’Agata, suggestiva è la facciata in cotto con al centro il busto marmoreo di San Giuseppe (opera di Tommaso Redi) e la cupola ottagonale che appare dietro la cuspide. Rigorosamente in legno intagliato è la cancellata posta all’ingresso della chiesa. All’interno, molteplici sono i richiami al Santo, tra cui l’affresco della Genealogia di Giuseppe del Nasini, la statua attribuita a Domenico Arrighetti, la grande macchina barocca in stucco raffigurante la Gloria di San Giuseppe.
Di indubbio fascino è il Museo allestito nella cripta della chiesa. Oltre a uno splendido coro ligneo seicentesco e ad alcuni pregevoli dipinti, vi sono conservati statue e bassorilievi di Giovanni Dupré. Il Museo si è recentemente ampliato, con una parte ‘moderna’, nei locali dell’ex asilo “Policarpo Bandini” e qui, grazie alle nuove tecnologie, è possibile effettuare anche una ‘metavisita’ del rione.
Gli appuntamenti proseguiranno a febbraio con la Contrada della Pantera, la Selva, la Tartuca e l’Aquila e andranno avanti nei mesi successivi per concludersi solo il 28 novembre con la Nobile Contrada dell’Oca. Le Passeggiate d’Autore sono a partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria. Per informazioni e il calendario completo: www.toscanalibri.it