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Percorsi professionalizzanti: coinvolti 350 mila studenti

L’assessore regionale Cristina Grieco è intervenuta ad un dibattito a Roma. ‘Regioni impegnate per una crescita quali-quantitativa di tutta la filiera tecnico-professionale’

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Dibattito aperto a Roma sulle questioni legate a istruzione e formazione professionale. L’occasione è stato il seminario “Politiche attive della formazione professionale e del lavoro”, promosso dal Centro Nazionale Opere Salesiane, al quale ha partecipato anche l’assessore della Regione Toscana Cristina Grieco

Grieco – che ricopre anche il ruolo di coordinatrice della commissione Istruzione e Lavoro della Conferenza delle Regioni – ha rivendicato i risultati ottenuti dall’introduzione dei percorsi di istruzione e formazione professionale triennali, ribadando l’impegno delle Regioni in tal senso per ‘una crescita quali-quantitativa di tutta la filiera tecnico-professionale. Proprio le Regioni – ha ricordato l’assessore –  sono state la ‘locomotiva’ per l’aggiornamento del Repertorio, rendendo più adatti gli esiti dei percorsi di formazione professionale, quindi le qualifiche professionali, alle esigenze del mercato del lavoro. E se il sistema di formazione professionale si è rafforzato negli anni ed oggi coinvolge circa 350.000 studenti credo lo si debba anche a questo impegno’.

A conferma delle sue parole Grieco ha riportato i dati degli ultimi report di Unioncamere, secondo cui il 30% dell’occupazione è proprio riferibile alle qualifiche ottenute attraverso i percorsi di istruzione e formazione professionale.

Naturalmente ogni Regione ha le sue peculiarità, anche per rispondere a specifici contesti socio-economici, ed è quindi normale ed opportuno adattare i percorsi formativi con propri modelli – ha spiegato Grieco – ma il sistema di istruzione e formazione professionale oggi ha una sua unitarietà e una sua dignità su cui stiamo lavorando. Crediamo che in un sistema unitario possano coesistere percorsi diversi per i ragazzi, i giovani che li frequentano in grado di soddisfare esigenze differenti, rispetto ad aspirazioni e attitudini ma anche guardando al sistema territoriale delle imprese. Un sistema da tutelare e rafforzare nella misura in cui è una risposta alle esigenze di fabbisogno formativo da parte delle imprese. Un sistema che non deve essere come un “silos” perché è possibile passare dai percorsi di istruzione e formazione professionale ai percorsi di istruzione e viceversa, deve essere sempre possibile cioè un riorientamento dello studente. Ed anche su questo fronte abbiamo lavorato molto, cercando di mettere in contatto i due ministeri, quello del Lavoro e quello dell’Istruzione. Insomma – ha concluso l’assessore della Toscana – è in questa prospettiva che ci stiamo muovendo anche con uno sforzo finanziario notevolissimo perché le Regioni finanziano circa il 60% del costo della formazione professionale”.

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