Al Teatro della Pergola di Firenze dal 24 al 27 aprile arriva “Lazarus”, l’opera rock firmata da David Bowie ed Enda Walsh, diretta da Valter Malosti che vede nei panni del protagonista Manuel Agnelli.
Un dono prezioso che si può considerare, insieme all’album “Blackstar”, uscito due giorni prima della morte, il testamento creativo e umano del grande artista.
Definita da The Independent “il regalo d’addio di David Bowie al mondo”, l’opera è un’esperienza di teatro musicale totale, dove musica, danza, arti visive e teatro si fondono.
Malosti: Di Bowie/Newton scompare il corpo, ma rimane in dono la preziosa e altissima qualità dei suoi testi musicali e l’energia che attraverso la sua musica ci salva e ci fa vibrare
Lo spettacolo nasce dal desiderio di Bowie, poco prima della sua scomparsa, di proseguire la storia dell’alieno caduto sulla Terra, già raccontata nel film The Man Who Fell to Earth.
A interpretare l’alieno Thomas Jerome Newton protagonista della storia è appunto Manuel Agnelli cantautore e fondatore degli Afterhours, affiancato da Casadilego.
Newton è ritratto come un’anima persa, sospesa tra realtà e allucinazioni, chiusa in un mondo claustrofobico dominato da dolore e memoria.
Lazarus è un’opera sofisticata e popolare al tempo stesso, un viaggio musicale e teatrale che tocca corde profonde dell’esperienza umana e universale.

“Bowie era un’antenna sensitiva dello spirito del tempo e delle arti, – ha detto il regista Valter Malosti – percepiva umori e atmosfera, e poi digeriva e rimescolava tutto in una sintesi geniale. Nel suo Lazarus musica, arte visiva, teatro, danza e video-arte si fondono per dare vita a un’esperienza di “teatro totale”, in cui gli artisti sono i medium di uno straordinario flusso di energia. Lazarus è un’opera sofisticatissima, ma al tempo stesso popolare, che ci parla del nostro viaggio di migranti sulla Terra. Di Bowie/Newton scompare il corpo, ma rimane in dono la preziosa e altissima qualità dei suoi testi musicali (sempre più evidente) e l’energia che attraverso la sua musica ci salva e ci fa vibrare”.
Agnelli:interpretare Bowie vuol dire trasmettere la tensione e l’emotività di quelle canzoni e non fare semplicemente karaoke. Imitare Bowie è impossibile e ridicolo, rispettando il testo e la partitura io ho cercato di dare la mia energia
“Tutto è successo per pazzia mia e di Valter. – ha raccontato Manuel Agnelli – Quando mi è arrivata questa richiesta non ho avuto molti dubbi, mi sono buttato, abbiamo fatto una sorta di prova a casa di Valter e siamo partiti. Questo spettacolo unisce la mia voglia enorme di fare qualcosa di diverso, e la mia voglia di fare teatro entrando dalla porta principale. Ho un ruolo molto importante e questa cosa mi ha stimolato molto nello studiare. Per me interpretare Bowie vuol dire trasmettere la tensione e l’emotività di quelle canzoni e non fare semplicemente karaoke. Imitare Bowie è impossibile e ridicolo, rispettando il testo e la partitura io ho cercato di dare la mia energia, che era il modo migliore per restituire quello che Bowie ha messo in quella musica e per agganciarmi alla parte emotiva dell’opera, questo mi ha aiutato anche nella recitazione. Quest’opera parla di qualcosa che è dentro di noi, la distanza da casa è la distanza da una parte di noi, da quello che eravamo. A vent’anni non avrei mai potuto fare questo spettacolo, non avrei potuto capire la vicenda di questo personaggio che cerca di ritrovare se stesso”.
La canzone “Lazarus” di Bowie è ispirata al bellissimo sonetto di Emma Lazarus inciso sulla placca posta alla base della Statua della Libertà a New York: “Give me your tired, your poor, your huddled masses yearning to breathe free, the wretched refuse of your teemingshore. Send these, the homeless, tempest-tossed to me, I lift my lamp beside the golden door!” (Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre coste affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata).
Lazarus: un cast di 11 performer e 8 musicisti d’eccezione
Sul palco del Teatro della Pergola insieme a Manuel Agnelli 11 performer e 8 musicisti di spicco: Laura Agnusdei al sax, Jacopo Battaglia alla batteria, Francesco Bucci al trombone. Andrea Cauduro alle tastiere, Davide Fasulo piano e tastiere, Stefano Pilia alla chitarra, Giacomo Rossetti al basso e Paolo Spaccamonti alla chitarra.
Lo spettacolo include numerosi brani fra i più celebri di Bowie e quattro pezzi che ha scritto appositamente per questo progetto di teatro musicale.
Playlist: Lazarus / It’s No Game / This Is Not America / The Man Who Sold the World / No Plan / Love Is Lost / Changes / Where Are We Now? / Absolute Beginners / Dirty Boys / Killing a Little Time / Life on Mars? / All the Young Dudes / Always Crashing in the Same Car / Valentine’s Day / When I Met You / Heroes.
Sabato 26 aprile alle ore 18, il regista Valer Malosti e Manuel Agnelli incontreranno il pubblico in un appuntamento al Teatro della Pergola moderato da Matteo Brighenti.
L’ingresso è gratuito su prenotazione al link https://tinyurl.com/incontrolazarus.
