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Banche dei semi: da Pisa un nuovo metodo per salvare le piante dall’estinzione

Due piante su cinque oggi rischiano di sparire: la ricerca dell’Università di Pisa ha messo a punto una metodologia innovativa che indica quali specie conservare e come ridurre i costi

Semi - © lovelyday12/shutterstock

Circa due specie di piante su cinque nel mondo sono a rischio estinzione: per questo motivo, è importante capire quali specie sono più a rischio e trovare i modi efficaci per conservarle. È questa la sfida raccolta da un gruppo di ricercatori coordinato dal professore Angelino Carta del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, che ha messo a punto una nuova metodologia basata sulla rilevanza evolutiva delle specie, con cui è possibile integrare le collezioni attualmente conservate nelle banche dei semi.

“Si tratta di un metodo che può essere personalizzato per adattarlo a diversi obiettivi di conservazione, fino all’esaurimento del budget disponibile – sottolinea Carta – la nostra ricerca rappresenta quindi un passo fondamentale per future azioni di conservazione, i risultati possono servire come base di discussione per promuovere nuove politiche, incluso la salvaguardia delle specie in via di estinzione, la resilienza dei sistemi agroalimentari e l’identificazione delle specie più adatte al restauro degli habitat in uno scenario di cambiamenti climatici”.

Lo studio su 109 Banche dei semi

Lo studio, pubblicato sulla rivista New Phytologist promette inoltre anche dei risparmi in termini economici. Al progetto hanno partecipato ricercatori della Stazione Biologica Doñana (Spagna), degli Orti Botanici di Ginevra (Svizzera), Meise (Belgio) e Kew (Regno Unito).

L’analisi ha riguardato un imponente set di dati provenienti da 109 banche dei semi comprendente oltre 22.000 specie relative a tutta la flora d’Europa. È emerso che le banche custodiscono una ricca varietà di piante, ma ancora non coprono completamente tutta la diversità evolutiva possibile. In pratica, alcuni “rami” dell’albero genealogico delle piante europee non sono rappresentati nelle collezioni. Le specie attualmente non conservate, ma il cui campionamento e stoccaggio in banca sarebbe fondamentale, sono sopratutto quelle che rappresentano un unicum evolutivo perché mostrano delle strategie riproduttive singolari o sono confinate ad aree geografiche limitate.

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