Scuola “strumento di democrazia e di emancipazione sociale” nel nome di don Lorenzo Milani. Con questo spirito è in programma domenica 25 maggio a Vicchio la 24esima edizione della marcia di Barbiana. Il tema dell’edizione 2025 della manifestazione è ‘Scuola maestra di pace‘.
A promuovere l’annuale appuntamento l’istituzione Don Milani, la fondazione Don Milani, l’associazione gruppo Don Milani di Calenzano, con il Comune di Vicchio. Un’iniziativa che, tra le molte guerre nel mondo e la crescita incontrollata delle disuguaglianze socio–economiche dimostra che c’è una terza via da seguire.
Barbiana e la Scuola maestra di pace
Per i promotori dell’iniziativa la “Scuola maestra di pace” può insegnare a collaborare e non a prevaricare, non lasciando indietro nessuno. Barbiana era “una scuola di cittadinanza, fondata sul rifiuto dell’individualismo e della competizione distruttiva, che anima la guerra e il mercato predatorio“. Un luogo “dove si impara a convivere nelle diversità e a comporle, valorizzando ciò che con l’altro abbiamo in comune e non ciò che ci differenzia“.
“In questo contesto, la corsa agli armamenti impiega risorse tolte alla scuola e alla sanità. La scuola pubblica non è più una priorità e, se resiste, è grazie alla sola buona volontà degli insegnanti e del personale scolastico. A questo abbandono non dà risposte la retorica sul merito, spesso usata per legittimare privilegi di censo e di nascita, e che costituisce strumento di prevaricazione, teso a dividere il mondo in meritevoli e scartati, a trasformare la scuola nell’ospedale che cura i sani e respinge i malati” si legge nell’appello lanciato dai promotori della Marcia di Barbiana.
I Care, un motto sempre attuale
I Care costituisce ancora oggi “non solo un grido di resistenza, ma un invito perentorio a riscoprire la funzione insostituibile della scuola, come luogo di formazione delle coscienze e dello sviluppo di una mente critica in grado di denunciare i mali della società presente, come pratica quotidiana collaborativa che abitui a discutere, a sentirsi responsabili, a rischiare nel prendere posizione, ad esporsi per capire l’altro, per costruire ponti e sentieri di un cammino comune in vista di un futuro diverso e condiviso“.
Insomma “I Care oggi vuol dire non rassegnarsi all’idea dell’inevitabile, che non si possa cambiare nulla e convincersi invece che la democrazia muore se i cittadini sovrani non utilizzano le “armi” che la Costituzione assegna loro, a cominciare dal voto. La scuola di Barbiana e l’opera di Don Lorenzo si fondarono su questi principi e su questa pratica” concludono gli organizzatori.
Gli appuntamenti in vista della Marcia
In vista della Marcia di Barbiana sono previsti incontri e attività sia a Vicchio e in altre località del Mugello che a Firenze con realtà legate all’esperienza di Padre Balducci. Tra le iniziative, il 28 marzo l’Istituzione don Milani incontrerà rappresentanti di scuola, sindacati e terzo settore.