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Al Cango “Sonate Bach” la danza di Virgilio Sieni che mette in scena l’orrore della guerra

Dal 21 al 23 marzo cinque danzatori sono impegnati in undici coreografie per raccontare il dolore in una delle creazioni più significative e rappresentative della visione di Virgilio Sieni

Virgilio Sieni, SONATE BACH, fto di Orlando Caponnetto

Al teatro Cango Cantieri Goldonetta di Firenze da venerdì 21 marzo a domenica 23 marzo, all’interno della rassegna La Democrazia del corpo, torna il riallestimento di “Sonate Bach. Di fronte al dolore degli altri”, storica creazione del 2006 tra le più significative e rappresentative, di Virgilio Sieni.

Cinque danzatori per undici coreografie che deflagrano nel gesto del dolore e della trasfigurazione pittorica rammentandoci altrettanti avvenimenti tragici accaduti in conflitti recenti: Sarajevo, Kigali in Rwanda, Srebrenica, Tel Aviv, Jenin, Baghdad, Istanbul, Beslan, Gaza, Bentalha, Kabul.

Undici date emblematiche raccolte intorno agli undici brani che compongono le Tre Sonate per viola e pianoforte di J.S. Bach.

VIRGILIO SIENI, Sonate Bach, foto di Piero Tauro

“Il lavoro nasce nel 2006 come riflessione sulle atroci tragedie che si abbattevano sui civili nelle guerre di quei decenni. Tutt’oggi la storia perpetua questo flagello e la ripresa di Sonate Bach assume la forma di una cerimonia che destina il tempo della danza alle declinazioni del dono e della compassione. – ha scritto Virgilio Sieni – Sono 11 coreografie che deflagrano nel gesto del dolore e della pittura e ci rammentano altrettanti avvenimenti tragici accaduti nei conflitti recenti: Sarajevo, Kigali in Rwanda, Srebrenica, Tel Aviv, Jenin, Baghdad, Istanbul, Beslan, Gaza, Bentalha, Kabul. 11 date emblematiche raccolte intorno agli 11 brani che compongono le tre Sonate di Bach.”

“Centinaia di fotografie tratte dagli archivi dei reporter di guerra hanno fornito i fotogrammi drammatici che compongono la partitura di una coreografia che assimila quelle posture cercando un approccio irrisolvibile all’orrore. La danza qui afferma lo sforzo di evocare da queste macerie di esistenza una bellezza impossibile e paradossale, da cesellare con lo strumento etico e politico per eccellenza: il gesto. – prosegue Virgilio Sieni – L’attenzione torna quindi alla questione del corpo, al suo significato, alla sua complessità e attualità. Come ci indica Susan Sontag nel suo “Davanti al dolore degli altri”, la sola risposta che si offre è ancora quella rivolta allo sguardo del pittore del ‘300: la sublimazione della tragedia nella trasfigurazione artistica senza commento, che coinvolge insieme l’umano e il sacro, il singolare e l’universale. Le 11 danze che si succedono sono una continua dedica in memoria, riferita agli eventi che segnano iconograficamente il tessuto coreografico.”

Virgilio Sieni, SONATE BACH, foto di Orlando Caponnetto

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