Riapre il 6 maggio l’antico fondo della Biblioteca del convento di Santo Spirito, restaurato e reso oggi nuovamente disponibile al pubblico anche per la cura di padre Stanislao Bellandi, al quale sarà intitolato. Padre Stanislao fu instancabile nella prima metà degli anni Cinquanta del secolo scorso nel suo lavoro di conservazione della tradizione culturale Trecentesca dell’istituto che fin dalla sua apertura ha ospitato, fra gli altri, Petrarca, Boccaccio e Michelangelo.
“Un luogo dello spirito e della cultura – dichiara il presidente Giani – che nella sua veste rinnovata assume una centralità ancora più evidente per Firenze e per tutta la Toscana nella sua tradizionale vocazione di apertura alle voci del mondo ed alla riflessione sui temi dell’attualità e della storia. Rendere nuovamente disponibili a tutti, dopo oltre settant’anni, spazi che sono parte integrante della più alta tradizione cittadina in tema di dialogo interculturale e custodia dei beni artistici è un importante segnale che la Toscana invia a quanti restano convinti che memoria e presente sono parti diverse di un unico modo di intendere ciò che gli spazi urbani devono diventare per i cittadini e i visitatori”.
Un patrimonio librario di valore immenso
La riapertura dopo oltre 70 anni quindi un momento culturale importante per tutta Firenze. “Grazie al servizio nobile e discreto della bibliotecaria e archivista Silvia Melloni e di altri volontari – racconta padre Giuseppe Pagano, priore di santo Spirito – negli anni siamo riusciti a recuperare e catalogare, con il contributo della Conferenza episcopale italiana e della Soprintendenza, il patrimonio librario di straordinario valore del fondo antico, salvando anche il timbro originale custodito da secoli nel convento che abbiamo riprodotto”.
Padre Giuseppe Pagano ricorda come “sara così possibile ammirare di nuovo, fra le altre opere, i manoscritti che riguardano regole e commento degli scritti di Sant’Agostino che risalgono al Quattrocento e Cinquecento e i preziosi Cantorali in pergamena delle musiche gregoriane cantate dal coro dei frati del convento. Da non dimenticare, inoltre il recente restauro del crocifisso di Michelangelo e i nuovi particolari e dettagli sull’opera e sul soggiorno del Buonarroti a Santo Spirito che saranno presto oggetto di una conferenza a questo dedicata”.
L’edizione 2025 dei convegni
La nuova apertura della biblioteca è accompagnata dall’edizione 2025 dei Convegni con un programma che prevede, fra gli altri appuntamenti, iniziative musicali e teatrali, l’esposizione di antichi libri appartenenti al patrimonio di Santo Spirito ed all’Ordine Agostiniano, una mostra filatelica a tema riguardante personaggi antichi e contemporanei curata dall’esperto Fabrizio Fabrini.
Ci sarà un ciclo di incontri ispirato dalle “Confessioni” che sarà aperto il 28 marzo dal filosofo Massimo Cacciari con una riflessione sul tema Intelligenza e Spirito. Ci sarà spazio anche per una valorizzazione in chiave teatrale degli spazi del convento con uno spettacolo a tema messo in scena dalla Compagnia delle Seggiole di Fabio Baronti.
Fra le altre iniziative, la presentazione l’otto aprile del saggio scritto dagli storici Lorenzo Calvani e Giovanni Cipriani sulle lapidi del chiostro del Convento di Santo Spirito che completa la conoscenza dei rapporti e delle relazioni fra il Convento, Firenze ed il resto del mondo.
La collaborazione con la comunità agostiniana
La comunità agostiniana rinnova oggi la sua consuetudine di apertura collaborando con altre biblioteche e Comuni che conservano la tradizione storica, culturale ed artistica agostiniana.
“I contatti con il convento di Santo Spirito ed il progetto di iniziative condivise – conclude Lara Pieri, assessore alla Cultura del Comune di Montepulciano – sono la tangibile dimostrazione di come attraverso percorsi comuni possano costruirsi occasioni di arricchimento e valorizzazione dei territori estese a tutta la Toscana sui temi della cultura e della tutela del patrimonio artistico e spirituale dell’intera regione”.