Tra i boschi della Toscana, cresce un autentico tesoro: il marrone del Mugello IGP. Più di un semplice frutto, è il simbolo di una tradizione millenaria che attraversa generazioni, intrecciando agricoltura, cultura e sapori. Con la sua forma rotonda, la buccia sottile e le inconfondibili striature chiare, regala un gusto che oscilla tra il dolce e il molto dolce. Un’eccellenza certificata, ambasciatrice dell’identità e della storia di questo territorio.
La rubrica Nato in Toscana
Il marrone del Mugello IGP è anche protagonista della rubrica Nato in Toscana, un’iniziativa che rientra tra le attività informative messe in piedi grazie all’intesa che la Regione Toscana ha siglato con le associazioni dei consumatori del Comitato Regionale Consumatori Utenti (CRCU) e le organizzazioni professionali dell’agricoltura (Confcooperative, Lega Coop, Cia, Coldiretti, Confagricoltura).
Scopo della campagna è far conoscere al pubblico i prodotti che mangiamo, da dove provengono, il loro valore nutraceutico e come si collocano nella piramide alimentare toscana.
Nell’ambito di questo protocollo, verranno realizzati dei video per raccontare l’offerta agroalimentare regionale, in particolare i 16 prodotti DOP e i 15 IGP.
Marrone del Mugello IGP
Il marrone del Mugello IGP si riferisce al frutto allo stato fresco, secco o trasformato ottenuto da una serie di ecotipi locali riconducibili alla varietà Marrone Fiorentino della specie Castanea sativa Mill. Ha forma prevalentemente ellissoidale di pezzatura medio-grande, una buccia bruno-rossiccia con striature più scure ben definite e la polpa bianca, di sapore gradevole. Ha uno spiccato carattere di dolcezza, è facile da pelare e non è particolarmente farinoso.
La raccolta e la successiva scelta del prodotto sono effettuate generalmente a mano in ottobre e novembre. La calibratura si ottiene mediante vagli rotanti. Durante la fase produttiva non si utilizzano fitofarmaci e fertilizzanti e per la conservazione del prodotto è vietato l’uso di trattamenti chimici e additivi.
Per ottenere il marrone del Mugello IGP trasformato allo stato secco in guscio, sgusciato intero oppure sfarinato, il prodotto fresco viene essiccato su graticci a fuoco lento e continuo, alimentato esclusivamente da legna di castagno.
Cenni storici
La coltivazione dei castagneti da frutto nella zona del Mugello risale all’epoca romana. Per secoli i castagneti hanno costituito una delle maggiori risorse economiche per la zona, tanto da far meritare al castagno l’appellativo di “albero del pane”. Dopo un periodo di regresso di circa 30 anni, il settore ha avuto una diffusa ripresa a partire dagli anni ’80 e nel 1996 il marrone del Mugello ha ottenuto il riconoscimento europeo di IGP.
In cucina
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Il marrone del Mugello IGP è ottimo gustato arrostito o lessato, è anche utilizzato in piatti tradizionali come il castagnaccio o nei gustosi migliacci con ricotta e miele.
Come riconoscere il prodotto
È commercializzato allo stato fresco o come prodotto essiccato, in guscio oppure sgusciato intero e sotto forma di farina. Le confezioni sono di peso variabile e devono recare un contrassegno con la scritta “Marrone del Mugello” I.G.P., oltre al logo europeo della IGP e al nome e al marchio d’impresa.