A tre anni esatti dall’inizio del conflitto bellico in Ucraina, arriva al cinema War on Education, di Stefano Di Pietro, distribuito dalla casa di produzione e distribuzione cinematografica indipendente fiorentina, Garden Film, fondata dal regista Lorenzo Borghini. Il film sarà presentato allo Spazio Alfieri di Firenze, mercoledì 26 febbraio alle 21.30: in sala il regista incontrerà il pubblico, introdotto dal critico Gabriele Rizza.
Al centro del film, un aspetto poco consciuto del conflitto: dall’invasione russa in Ucraina, del febbraio 2022, l’istruzione e la cultura sono diventate un terreno di scontro strategico, portando conseguenze drammatiche e nefaste per la popolazione. Dalle distruzioni delle più importanti istituzioni educative e al patrimonio artistico-culturale, l’Ucraina è stata colpita al cuore della sua identità, condannando la popolazione a rinuciare alla sua crescita culturale, alle scuole e alle biblioteche.
Oltre tremila strutture educative ucraine – dagli asili alle università – sono oggi danneggiate o distrutte a causa della guerra. Come ricostruisce nel film Alexander Khrebet, reporter per il Kyiv Independent, oltre ventimila bambini ucraini dall’inizio del conflitto sono stati deportati in Russia, dove la loro crescita ed educazione oggi è soggetta a percorsi di apprendimento della storia russa, all’interno dei quali l’esistenza della cultura e dell’identità ucraina non è contemplata.
Il film War on Education, attraverso riprese nelle città ucraine colpite dal conflitto, da Cherson a Kiev, e grazie a immagini inedite di Mosca e testimonianze esclusive raccolte sul campo, si addentra nelle vite di studenti, insegnanti e accademici, rivelando la lotta per il diritto all’istruzione.
War on Education racconta anche storie di straordinaria resilienza di chi, nonostante tutto, continua a insegnare, studiare e resistere. Tra le testimonianze, nel film hanno partecipato anche l’attuale ministro dell’istruzione ucraino Oksen Lisovyi e Emmanuelle Abrioux, portavoce dell’ufficio UNICEF di Kyiv.
“Il film si sviluppa in due dimensioni narrative complementari” – racconta il regista Stefano Di Pietro. “Da un lato, c’è il racconto del presente: scuole distrutte, bambini e ragazzi che provano a studiare in condizioni estreme, educatori che combattono per mantenere un senso di normalità in un mondo in frantumi. Dall’altro, emerge una riflessione più ampia sul valore dell’istruzione come baluardo contro la barbarie, sulla capacità della conoscenza di resistere anche sotto le bombe. Questa tensione tra documentario sociale e testimonianza storica si traduce in una progressione narrativa che, pur restando ancorata alla realtà, assume un valore universale.”
Il documentario ha avuto la sua prima globale al MACA – Moving Arts Research Center di Amsterdam nel Febbraio 2024, è stato proiettato in piú di 20 Paesi in istituzioni ed eventi come il 33/o Forum Economico di Karpacz (Polonia), il Consiglio D’Europa a Strasburgo, e la sua proiezione è previta al Parlamento Europeo a Bruxelles, nel Marzo 2025. In Italia, ha esordito nell’ambito della sezione ‘Speciali’ alla 22/a edizione di Alice nella Città a Roma.