Mercoledì 12 febbraio il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha visitsto la nuova Casa di comunità di Reggello.
Entro dicembre 2025 la palazzina di due piani nel centro del paese, tra piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa e via della Seccheta, potrebbe essere pronta.
La Casa di comunità sarà aperta sette giorni su sette giorno e notte, e sarà equipaggiata anche con apparecchi in grado di garantire una diagnostica di primo livello: un progetto che coinvolgerà i medici che saranno disponibili.
Ci saranno inoltre ambulatori di medici specialisti, Cup, guardia medica e riabilitazione ambulatoriale.
All’interno opereranno i medici di medicina generale, che non abbandoneranno gli ambulatori nelle tredici frazioni di un territorio, vasto come quello di Reggello, che può essere considerato a tutti gli effetti un comune diffuso.
Venticinque medici, compresi Rignano sull’Arno e Figline, che lavoreranno in associazione e garantiranno presenza e interscambialità per far fronte ai bisogni di salute dei pazienti.
Un investimento da tre milioni e 292 mila euro, di cui due milioni e 100 mila finanziati con il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“La nuova organizzazione della sanità territoriale nasce dalla scelta politica di potenziare i servizi per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini e portarli in maniera diffusa dove i toscani vivono: in città come in montagna o nelle aree interne” spiega il presidente Giani. “Qui a Reggello la case di comunità sarà un punto di riferimento per l’offerta di servizi che questa comunità non aveva prima” sottolinea. “Queste strutture – aggiunge – nascono con questo spirito: una riforma che costituisce una vera e propria rivoluzione che la Toscana toccherà con mano nei prossimi anni, una rivoluzione nazionale anticipata in parte in Toscana dalle Case della salute: le case di comunità sono infatti case della salute più diffuse e con maggiori servizi. E per farle vivere, dopo averle costruite ed avere investito in tecnologie per dotarle delle apparecchiature di diagnostica necessarie. fondamentale sarà la sinergia e il lavoro di squadra con i medici di medicina generale e i pediatri di famiglia, che popoleranno questi presidi assieme a specialisti e infermieri di comunità”.
Le Case di comunità: 77 in tutta la Toscana
In tutta la Regione sono 77 le case di Comunità che nascerano grazie al Pnrr: costruite ex novo, ristrutturate o allargate rispetto ai precedenti distretti sanitari.
Accanto alle case di comunità ci saranno gli ospedali di comunità per le cure intermedie, ventiquattro finanziati con il Pnrr: al momento sono tre quelli operativi nell’Asl Toscana Centro (a Firenze, Prato e Pistoia) e altri sei lo saranno nei prossimi mesi (a Borgo San Lorenzo, Figline, Monsummano Terme, Signa, San Miniato e Castefiorentino).
L’ultimo tassello delle rivoluzione della nuova sanità territoriale sono le trentasette centrali operative territoriali (Cot) distruibite in tutte la regione, che funzioneranno come una cabina di regia smistando percorsi e bisogni in base alle esigenze, in modo integrato e semplificando, per i cittadini, procedure a volte ostiche: non solo in uscita dagli ospedali per pazienti che hanno bisogno di cure intermedie, ma anche in entrata, dai territori agli ospedali o tra i vari servizi del territorio.