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© Fabrizio Cestari

Musica /

Giulia Mazzoni celebra il Futurismo con “Veloluce” una corsa musicale tra dinamismo e velocità

La pianista toscana Giulia Mazzoni con il suo omaggio a Tommaso Marinetti ha delineato un manifesto sonoro che invita a riflettere sul nostro ruolo nel mondo contemporaneo

La pianista e compositrice toscana Giulia Mazzoni ha pubblicato il suo nuovo brano per pianoforte solo “Veloluce” distribuito da Ada/Warner.

Veloluce è un omaggio al futurismo e trae ispirazione dal celebre motto di Filippo Tommaso Marinetti: “Il regno della Luce è prossimo. La Luce trionferà. Con velocità, nella velocità, dalla velocità sprizzerà la luce. Veloluce! Veloluce!“.

Il Futurismo è stato molto più di un movimento artistico: è stato una spinta visionaria che ha ridefinito il rapporto tra suono, tecnologia e società

Il brano è anche una profonda riflessione sul presente, invitando a riscoprire e riaccendere la nostra umanità in un mondo in rapido cambiamento.

“Questo brano rappresenta un esperimento, – ha raccontato Giulia Mazzoni – il mio obiettivo era unire la tradizione con la sperimentazione per creare un’esperienza musicale unica. Veloluce non è solo un viaggio sonoro: è un riflesso delle tensioni dei nostri tempi. In questo brano, il contrasto tra il suono caldo e umano del pianoforte e le vibrazioni fredde e metalliche delle corde preparate simboleggia il dialogo tra l’umanità e la tecnologia, la tradizione e l’innovazione. Ci invita a riflettere su come la velocità e il progresso possano influenzare la nostra esperienza emotiva, creando un paesaggio sonoro che è sia una celebrazione della Luce che una meditazione sulle sfide dell’epoca moderna”.

VELOLUCE, Giulia Mazzoni

Il brano esplora l’idea di una luce che sprizza dalla velocità, evocando l’essenza di un movimento artistico che celebra dinamismo e progresso.

In questo brano, il contrasto tra il suono caldo e umano del pianoforte e le vibrazioni fredde e metalliche delle corde preparate simboleggia il dialogo tra l’umanità e la tecnologia, la tradizione e l’innovazione

Per realizzare il pezzo Giulia Mazzoni ha utilizzato un pianoforte “preparato”, impiegando oggetti come cavi e matite per creare suoni che, pur apparendo digitali, sono interamente analogici.

Veloluce emerge come un manifesto sonoro che invita a riflettere sul nostro ruolo nel mondo contemporaneo.

“È stata un’occasione preziosa per esplorare il ruolo rivoluzionario dei compositori futuristi – ha detto Giulia Mazzoni – e il loro impatto sulla musica dell’epoca e su quella contemporanea. Il Futurismo è stato molto più di un movimento artistico: è stato una spinta visionaria che ha ridefinito il rapporto tra suono, tecnologia e società. Immergermi in questa mostra è stato per me fonte di grande ispirazione, tanto che ha influenzato profondamente la mia ricerca musicale e mi ha portata a scrivere ‘Veloluce’.”

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