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Dopo il restauro dell’Opificio delle Pietre Dure torna a casa il Gonfalone dei Santi dell’Aquila

L’Opificio delle Pietre Dure di Firenze ha ultimato il restauro del Gonfalone dei Santi Protettori dell’Aquila di Giovanni Paolo Cardone, danneggiato dal terremoto del 2009

Dopo essere passato sotto le preziose mani dei restauratori e delle restauratrici dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze è pronto a tornare a casa il Gonfalone dei Santi Protettori dell’Aquila di Giovanni Paolo Cardone.

Il monumentale stendardo del 1579, (circa 15 metri quadri) fu danneggiato dal devastante terremoto del 2009, adesso tornerà al Museo Nazionale d’Abruzzo.

Il restauro, reso complesso dalle dimensioni monumentali, dall’usura dei materiali costitutivi e dai danni causati dal sisma, è stato eseguito in sinergia da specialisti diversi per il delicato supporto tessile e per la pittura.

Il lavoro è stato possibile grazie al sostegno dell’ABI e del Gruppo di lavoro per le Relazioni culturali dell’Associazione, nell’ottica di quel contributo alla cultura che da sempre il mondo bancario porta avanti.

Si tratta di un’opera fortemente identitaria per la città, raffigurata sorretta dai Santi Patroni e protetta dal Cristo Risorto in una veduta topografica che la ritrae con estrema precisione come era prima di un altro terremoto, quello del 1703.

Il pittore ha rappresentato la Vergine prostrata davanti al Cristo e i Santi Massimo, Pietro Celestino, Bernardino ed Equizio, protettori dell’Aquila. Speculare rispetto alla figura della Vergine Maria è un angelo con un’ampolla per il crisma, affiancato dalla colonna della flagellazione.

Ai piedi di Cristo, due angioletti sostengono una pisside, chiaro riferimento all’ostia consacrata. Tutto il fondo rosso appare disseminato di piccole fiammelle d’oro, allusive allo Spirito Santo, che cadono con ritmo ordinato sulla città.

Il ritorno al Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila assume quindi un forte connotato simbolico.

Arrivo nei Laboratori OPD della Fortezza

Il restauro del Gonfalone dei Santi protettori dell’Aquila

I risultati del restauro sono stati presentati il 31 gennaio 2025 alla presenza di Emanuela Daffra, Soprintendente dell’Opificio, Federica Zalabra, Direttrice del MuNDA – Museo Nazionale D’Abruzzo, Antonio Patuelli, Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana.

Per prima cosa il Gonfalone è stato attentamente ripulito dai materiali che il tempo e il terremoto avevano depositato sulla sua fragile superficie, per procedere poi alla documentazione, studio e mappatura nei dettagli.

Come prima fase è stata approntata la pulitura, mentre la seconda fase dell’intervento si è prefissa il consolidamento e la riadesione dei sollevamenti tessili.

Emanuela Daffra, Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure ha dichiarato: “L’Opificio delle Pietre Dure da anni opera in prima linea per le opere danneggiate da catastrofi naturali con l’obiettivo di preservarle, restaurarle e restituirle alle comunità di appartenenza.
In questi casi le difficoltà sono molteplici: di intervento, certo, ma anche di ritorno in contesti feriti e cambiati. L’azione concorde e sinergica tra attori diversi, che mette in dialogo competenze di restauro, di valorizzazione del patrimonio museale e sostegno privato è una delle chiavi per superare queste difficoltà. La vicenda del monumentale e fragile Gonfalone dell’Aquila ne è un esempio perfetto.”

Federica Zalabra, Direttrice del MuNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila: “In vista della prossima apertura del Museo Nazionale d’Abruzzo al Castello Cinquecentesco abbiamo voluto riportare a casa il Gonfalone. Non potremo esporlo come abbiamo progettato perché ancora non ci hanno riconsegnato l’ala dove lo mostreremo permanentemente, ma allestiremo una sala temporanea dove piccoli gruppi di visitatori potranno ammirare l’opera, anche con nuove soluzioni tecnologiche, e riappropriarsi finalmente di una tessera del nostro patrimonio, anche in vista di L’Aquila Capitale della Cultura”.

gonfalone

 

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