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Lina Cavalieri, la vita da romanzo della donna più bella del mondo

Canzonettista, soprano, attrice e musa di Piero Fornasetti per i celebri piatti. Perse la vita drammaticamente a Firenze nel 1944

I piatti di Fornasetti dedicati a Lina Cavalieri – foto di Fornasetti

È universalmente nota come la donna più bella del mondo. Lina Cavalieri: canzonettista, soprano e attrice è stata celebrata da poeti e musicisti, interpretata al cinema da Gina Lollobrigida in un film del 1955, infine è divenuta simbolo senza tempo di bellezza grazie ai piatti di Piero Fornasetti.

Lina Cavalieri è stata un mito della Belle Époque e ha fatto sognare il grande pubblico con il suo fascino e la sua voce. Ha recitato in teatri e locali in giro per il mondo per poi concludere drammaticamente la sua parabola umana a Firenze sotto le bombe alleate nella seconda guerra mondiale.

Una collezione di piatti di Fornasetti dedicati a Lina Cavalieri – foto di Fornasetti

Lina, nata nel giorno di Natale

Cavalieri nasce a Onano, in provincia di Viterbo nel giorno di Natale del 1874. Per questo riceve il nome di Natalina, poi divenuto semplicemente Lina. La sua famiglia attraversa difficoltà economiche e si trasferisce a Roma nel quartiere di Trastevere quando Lina è ancora in fasce. Lei inizia a lavorare già a 13 anni per dare una mano: vende violette, lavora poi in una tipografia. Ma soprattutto ama cantare.

La madre asseconda questa sua passione, così Lina prende lezioni di canto da un vicino di casa, un maestro di musica. Con la scusa dell’insegnamento l’uomo la seduce e lei rimane incinta. Da lui avrà un figlio, l’unico della sua vita, Alessandro.

L’approdo al Salone Margherita

L’esordio di Lina è in un teatro dalle parti di piazza Navona dove esegue appena tre canzoni. In breve tempo diventa molto popolare nella Roma Ubertina e viene scritturata in locali sempre più importanti fino all’approdo nel 1895 al Salone Margherita. Il palco più prestigioso tra i café-chantant.

A Napoli Lina propone un repertorio di canzoni partenopee. Il pubblico impazzisce per lei quando canta ‘O sole mio, accompagnata da un gruppo di mandoliniste vestite da pescatore. Il soggiorno partenopeo è un trampolino di lancio.

Il debutto alle Folies Bergère

Ha appena 20 anni quando sbarca a Parigi. Si esibisce alle Folies Bergère con il repertorio di canzoni napoletane e l’orchestra tutta al femminile. Ormai è una vera star: in giro cominciano a vedersi le cartoline postali che ne riproducono il volto e il corpo, spesso vestito in abiti da favola.

Come ogni star che si rispetti cominciano a circolare leggende su di lei: dalla passione per la bicicletta che la spinge a partecipare a vere e proprie gare ciclistiche al duello tutto al femminile con una rivale dove la ferisce con la spada.

Uno dei piatti Fornasetti dedicati a Lina Cavalieri – foto di Fornasetti

Il sogno realizzato dell’opera lirica

Il mondo dei cafè diventa stretto per lei e dopo le esperienze pure a Londra, dopo si ritrova a competere con la bella Otero, e a Berlino decide di realizzare il sogno di cantare all’opera. Prende lezioni e si impegna ma il debutto nel 1900 con i Pagliacci di Ruggero Leoncavallo è un fiasco. Si riscatta al Teatro San Carlo di Napoli con la Bohème di Giacomo Puccini.

Dopo Napoli Lina Cavalieri si esibisce nei più importanti teatri a Londra, Roma, Parigi, New York. Al suo fianco sul palco i maggiori interpreti del tempo. Memorabile la messa in scena di Fedora di Umberto Giordano, al Metropolitan durante la stagione 1906-07, dove si esibisce accanto al grande Enrico Caruso. Nel corso della sua carriera potè contare sulla stima di Massenet, Giordano, Leoncavallo, Cilea e in particolare di Puccini.

Il mito della donna più bella del mondo

Cavalieri, più che per la voce, conquista le platee per la presenza scenica, il fascino da diva e l’eleganza della sua figura. Viene definita la donna più bella del mondo. Per gli uomini è un sogno proibito, per le donne dell’epoca un vero mito.

La leggenda le attribuisce oltre 800 proposte di matrimonio e flirt con politici, artisti, uomini nobili, ricchi e potenti. Si sposa cinque volte: un principe russo, un ricco americano, un tenore francese, l’imprenditore italiano Giovanni Campari dell’omonima azienda e, infine, con il suo impresario Arnaldo Pavoni.

Piero Fornasetti con i piatti dedicati a Lina Cavalieri – foto di Fornasetti

Da Gabriele d’Annunzio a Piero Fornasetti

La donna più bella del mondo è celebrata dai poeti. Gabriele D’Annunzio la definisce “massima testimonianza di Venere in terra“, Trilussa la paragona a “Fior d’orchidea, / il bacio dato sulla bocca tua / lo paragono al bacio d’una dea”..

Pittori come Giovanni Boldini, Cesare Tallone, Vittorio Matteo Corcos ne ritraggono il corpo perfetto. Il designer Piero Fornasetti, tra gli artisti più eclettici del Novecento, la trasforma nella sua musa. Nel 1952 realizza il primo di una celebre serie di piatti in cui è ritratto il volto di Lina come una moderna Gioconda.

L’avventura sul grande schermo

Con lo scoppio della Grande Guerra, Lina Cavalieri lascia la carriera di soprano e si dedica al cinema. Interpreta molti film muti: dal 1914 al 1921 gira in Italia, in Germania, in Inghilterra e perfino in America.  Le luci dei proiettori le causano però la congiuntivite e qui si dedica all’estetica.

Negli Stati Uniti, già nel 1909, aveva avviato la produzione di cosmetici sulla base di un antico ricettario di Caterina de’ Medici. Poi il libro My secrets of beauty del 1914 con “più di mille preziose ricette di preparazione usate e raccomandate da Madame Cavalieri in persona”. All’inizio degli anni Venti apre a Parigi, vicino agli Champs Elysèes, l’Istituto di bellezza Chez Lina. Non solo trattamenti estetici ma anche cosmetici che portano il suo nome.

Piatti Fornasetti dedicati a Lina Cavalieri – foto di Fornasetti

Testimonial per Palmolive e per Campari

Accosta il suo nome a numerosi prodotti negli anni Trenta. È testimonial di rimedi di bellezza per la Palmolive, il suo volto promuove gli apparecchi musicali Columbia e le bevande Cordial e Bitter Campari. Diventa ambasciatrice dell’alta moda sartoriale.

Il ritiro dalle scene e l’arresto

L’ultimo periodo della sua vita, quando ha quasi 60 anni, si ritira dalle scene lasciando al figlio Sandro il compito di amministrare i suo beni. Si ritira in una villa in campagna vicino Rieti dove vive col suo impresario-compagno Arnaldo Pavoni e la sua cagnetta Pastorella.

Sospettata di essere una spia, anche per il suo antifascismo e la simpatia non troppo velata per le forze alleate, viene arrestata nel luglio 1940 con la sorella. La sua popolarità la salva dal carcere: subisce il domicilio coatto a Rivodutri con l’obbligo di firma dal podestà. In questo periodo sarebbe divenuta collaboratrice delle forze italo-tedesche anche se non c’è certezza al riguardo.

Dopo il domicilio coatto si trasferisce a Firenze con il compagno Arnaldo Pavoni. Alloggia nella villa Torre al Pino nei pressi di Fiesole. Il soggiorno fiorentino le consente di riavvicinarsi al figlio Alessandro che vive in città dopo un’infanzia trascorsa con i nonni materni mentre la madre viaggiava per il mondo.

Il fatale bombardamento del febbraio 1944

A spezzare questo rinnovato idilio con il figlio è una bomba, sganciata l’8 febbraio 1944 su Firenze da caccia americani. La villa dove Cavalieri vive è colpita: la donna più bella del mondo e il compagno rimangono uccisi. Lina avrebbe perso tempo prezioso per portare in salvo i gioielli in camera da letto e non sarebbe riuscita a raggiungere il rifugio antiaereo in tempo.

Il cadavere di Lina Cavalieri viene tumulato nel cimitero delle Porte Sante a Firenze. Nel 1947 la salma è trasferita a Roma e tumulata nel cimitero del Verano,  nella tomba di famiglia. Il mito della donna più bella del mondo viene celebrato pochi anni dopo nel film omonimo con Gina Lollobrigida e si perpetua ai giorni nostri con lo straordinario successo dei piatti di Fornasetti dedicati a Lina.

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