© Parco Nazionale Arcipelago Toscano

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Sulle tracce del Conte: miti e leggende dell’isola di Montecristo

Un viaggio tra pirati, tesori e misteri per scoprire il tesoro dell’Arcipelago Toscano che continua a incantare con la sua naturale bellezza

Era il 1815 quando il giovane marinaio Edmond Dantès fece ritorno a Marsiglia, pronto a sposare l’amata Mercedes e a diventare capitano della nave Pharaon. Tuttavia, il suo sogno fu spezzato da una falsa accusa di tradimento legata a un messaggio per l’ex imperatore Napoleone, esiliato sull’isola d’Elba. Vittima di un complotto organizzato dai suoi rivali Danglars, Fernand e Caderousse, Edmond fu fatto prigioniero nel Castello d’If, dove rimase per 14 anni.

Durante la reclusione, conobbe l’abate Faria, anche lui detenuto, che gli rivelò l’esistenza di un tesoro nascosto sull’isola di Montecristo.

Dopo la morte dell’abate, Edmond riuscì a fuggire nel 1829, recuperò il tesoro e assunse la misteriosa identità del Conte di Montecristo. È questo il riassunto del celebre romanzo di Alexandre Dumas: una storia, raccontata dallo scrittore francese, che nel corso del tempo ha stuzzicato l’immaginazione di numerosi registi provenienti da tutto il mondo.

Telenovelas, miniserie, film, anime, musical: la vicenda del Conte e della selvaggia isola dell’Arcipelago Toscano è stata interpretata e adattata in vari formati.

Escursioni ed esperienze

L’Isola di Montecristo – © Roberto Ridi per il PNAT

Forse è per questo che Montecristo, con una superficie di 10,4 chilometri quadrati e un perimetro costiero di 16 chilometri, è il sogno di ogni turista amante del trekking e dei panorami mozzafiato, tra rocce e onde. Non sorprende, quindi, che ogni anno i posti a disposizione per visitare l’isola vadano sold out in poche ore dall’apertura delle prenotazioni.

Le escursioni speciali organizzate dal Parco nazionale, infatti, consentono di intraprendere un percorso impegnativo e altrettanto affascinante alla scoperta delle bellezze di Montecristo: Cala Maestra – Belvedere – Villa Reale; Cala Maestra – Monastero – Grotta del Santo – Villa Reale; Cala Maestra – Villa Reale – Museo Naturalistico e collezione floristica.

Il tesoro di San Mamiliano

Il tesoro di San Mamiliano. Le monete d’oro rinvenute a Sovana – © Marta Mancini

Ma a rendere Montecristo ancora più accattivante è anche la leggenda legata al famoso tesoro descritto nel libro di Dumas. Molti avventurieri e pirati, convinti della veridicità di queste informazioni, si recarono sull’isola, addentrandosi tra sentieri e grotte, con la speranza di trovarlo nella chiesa dedicata a San Mamiliano.

Nel 2004 sono state effettivamente rinvenute, sotto l’altare della chiesa di San Mamiliano a Sovana, in provincia di Grosseto, 498 monete d’oro fior di conio.

Un importante e ricco ritrovamento che – secondo alcuni studiosi – potrebbe corrispondere al bottino descritto dall’abate Faria. Si tratta di un caso di omonimia o semplicemente di una suggestione?

Montecristo

Alla scoperta di Montecristo, l’isola più selvaggia dell’Arcipelago Toscano – © Marta Mancini

Montecristo è una delle isole più importanti per la tutela della biodiversità dell’arcipelago toscano e del mar Tirreno, un luogo molto fragile che ha sempre visto ingressi contingentati e richiede il rispetto di rigide regole di comportamento e modalità organizzative gestite dall’Ente Parco, in stretto accordo con il Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Follonica.

Riconosciuta Riserva Naturale Statale dal 1971 e Riserva Naturale Biogenetica dal 1988, l’isola di Montecristo è inserita totalmente nel perimetro del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e fa parte della Riserva della Biosfera dell’Unesco “Isole di Toscana”, nonché nel Santuario internazionale per la protezione dei Mammiferi Marini Pelagos.

Sull’isola è vietata la balneazione, così come non è consentito prelevare alcuna specie vegetale o animale né materiale di interesse geologico. Sull’isola non è presente nessun presidio medico. Non è consentito l’accesso all’isola ai minori di 12 anni e portare al seguito animali da compagnia. I periodi di visita sono compresi tra il primo marzo e il 15 aprile e tra il 15 maggio e il 31 ottobre, con esclusione del periodo 16 aprile-14 maggio per motivi di tutela dell’avifauna migratoria.

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